giovedì 15 novembre 2018

Prima che il 2019 tramonti...

L'altro ieri, invitati da Lilli Gruber,  tre noti osservatori hanno fatto la diagnosi dei malanni italiani,  a seguito della manovra che in questi giorni verrà licenziata e che l'Europa ha già fatto sapere boccerà.

 La loro analisi è pressocché la seguente. Male che possa andare, gli effetti della bocciatura europea si faranno sentire  dopo qualche mese dall'entrata in vigore della manovra. La quale, invece, per i punti più costosi, il Governo del cambiamento sta facendo di tutto per spostare il più avanti possibile, non prima di marzo, ma prima comunque delle elezioni europee, alle quali  i due  soci non si possono presentare a mani vuote e con le mirabolanti promesse andate in fumo. L'avvio della manovra  non prima di marzo permetterà al Governo minori uscite per l'anno 2019, dunque  un deficit che non dovrebbe crescere.

Per quanto carica di conseguenze negative possa essere per l'Italia la bocciatura europea, il Governo del cambiamento, non può cassare dalla manovra i punti più costosi, fra tutti il contestatissimo 'reddito di cittadinanza'. Perchè altrimenti gli elettori potrebbero dire: che fine hanno fatto le vostre promesse di benessere; che avete fatto in questo annetto di governo?

Avete, sì, ridotto i flussi migratori aiutati da Minniti, ma i problemi degli emigrati sbarcati in Italia sono tutti lì, perfino uno degli esperimenti di integrazione più riusciti, Riace, il 'nero' Salvini l'ha cancellato. Allora cosa resta? La riduzione dei vitalizi. Robbetta! La riduzione delle pensioni cosiddette 'd'oro' tante volte promessa e fatta intravvedere  ora è scomparsa dall'orizzonte.

Cos'hanno detto i saggi invitati da Lilli Gruber? Con l'entrata in vigore di questa manovra 'assistenziale' , che non contiene investimenti produttivi e che non ha creato un solo posto nuovo di lavoro, affidandosi esclusivamente ai pensionandi che vorranno usufruire della cosiddetta 'quota 100' - che ora, anche questa vacilla per il fatto che le pensioni subiranno un taglio non indifferente, uscendo prima dal lavoro -  e alla fede cieca che per ogni pensionato ci sarà un posto pronto per un giovane, la crisi si farà più nera.

Senza parlare nè dello spread nè delle valutazioni dei mercati, l'Italia entrerà in un periodo di crisi nera, perchè le previsioni rosee del governo, sono campate in aria e contraddette e contestate  da  tutti gli organi nazionali e internazionali preposti alle valutazioni delle economie di un paese,; e il 'Governo del cambiamento' dovrà intervenire con misure drastiche nel bel mezzo di una crisi, il che produrrà effetti ancora più devastanti.

 E allora, hanno detto da Lilli, non è improbabile che per trovare dalla sera alla mattina i soldi necessari per superare il default, il Governo - come fece Amato - senza preavviso, metta le mani sui risparmi degli italiani.

E l'ipotesi nera non è poi così peregrina. E allora che ne sarà del Governo del Cambiamento? A casa! Non era meglio che avesse ascoltato il monito dell'Europa, intervenendo sul debito e modificando la manovra? Certo, ma non può farlo, perché allora si presenterebbe a mani vuote davanti  ai cittadini ai quali ha promesso mari e monti ed invece produce naufragi  e affogamenti ( non fisici, per fortuna).

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