Oltre 3,5 milioni di visitatori per un incasso totale di 16.326.165,62 euro in 12 anni. Era il 2010 quando il Maxxi, Museo delle arti del XXI secolo apriva i battenti. Due anni dopo a guidarlo arrivava Giovanna Melandri, ex ministra dem della Cultura che oggi lascia il Museo ad Alessandro Giuli, il giornalista nominato ieri sera presidente della Fondazione dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Accolta da un lungo applauso, Melandri oggi ha ripercorso i suoi dieci anni alla testa del Museo di via Guido Reni. “Raccontiamo la storia del Maxxi, una storia bella, avventurosa, collettiva, complicata e illuminata”, ha detto ringraziando tutto il suo staff. A partire dal curatore Hou Hanru, che non ha trattenuto le lacrime. “Ci hai portato a guardare lontano con visione e coraggio”, ha detto Melandri, abbracciandolo. E poi il direttore Bartolomeo Pietromarchi, che “ha fatto fiorire quella meraviglia del Maxxi L’Aquila e ci ha portato nel metaverso”. E poi Margherita Guccione: “Solo lei conosce ogni centimetro di questo Museo. Dovrà essere il punto di riferimento strategico del Grande Maxxi”, ha ricordato la presidente. Insieme a loro, un team di cui il nuovo presidente “si deve fidare” perché “è un’intelligenza collettiva costruita in questi dieci anni”.
Tant’è, i risultati Melandri li ha illustrati con i numeri. Quando aprì il Maxxi poteva contare su una collezione di 235 opere d’arte, arrivate oggi a 678, con 185mila documenti d’archivio Arte in consultazione. Gli allestimenti tematici della collezione sono stati 16, oltre 250 invece le mostre, i focus dedicati agli artisti e i progetti speciali, oltre a 50 mostre in cento sedi internazionali, dalla Cina all’Argentina, dalla Francia al Libano.
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