La scure delle repressione della rivolta pacifica degli iraniani che chiedono diritti e libertà non guarda in faccia a nessuno. Tanto che a finire in manette è anche Farideh Moradkhani, nipote della Guida Suprema dell'Iran Ali Khamenei che da due mesi vede traballare il suo regime sotto i colpi di ciocche di capelli al vento e delle proteste coraggiose e determinate in ogni città.
Attivista politica e per i diritti umani, è stata arrestata a Teheran per aver sostenuto i manifestanti che continuano, nonostante le centinaia di vittime e le migliaia di arresti, a ricordare Mahsa Amini la giovane morta a settembre mentre era in custodia della polizia per non aver indossato correttamente il velo.
Secondo un tweet di suo fratello, Mahmoud Moradkhani - anche lui oppositore del regime che attualmente vive in Francia - la donna, 36 anni, sarebbe stata «arrestata e portata in carcere oggi, quando si è recata presso l'ufficio del procuratore per scontare un ordine del tribunale».
L'intelligence dei guardiani della Rivoluzione ha reso noto di aver catturato anche un cittadino iraniano-britannico, con l'accusa di essere coinvolto nelle proteste che Teheran giudica coordinate dall'estero per destabilizzare il Paese e di essere «uno dei principali collegamenti tra le reti terroristiche e dissidenti Bbc e Iran International».
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