Gennaro Sangiuliano, in una lunga intervista a Bruno Vespa, ha anticipato una serie di misure e linee di indirizzo che vorrebbe adottare da ministro della Cultura. Partendo da un presupposto: «L’Italia è una superpotenza culturale da tesori immensi e unici che possono contribuire all’economia, facendo aumentare il Pil».
La cultura come fattore economico è uno dei cardini dei suoi interventi. Anche per questo motivo si è schierato contro la gratuità dei musei: «Sono assolutamente contrario ai musei gratis – ha detto, in contraddizione rispetto alle prime dichiarazioni del suo sottosegretario Vittorio Sgarbi -.
Diverso è fare una politica sociale per i giovani e gli anziani, ma tenere i musei gratis, a parte che non regge sul piano economico, poi deprezza il valore delle opere». Dichiarando stima per lo storico dell’arte, nominato sottosegretario del governo Meloni, ha mostra tuttavia perplessità per un’altra sua iniziativa di queste ore:
«Morgan non lo conosco. Sgarbi ne vuol fare un capo dipartimento musicale? Si vedrà se ci sono dei prerequisiti, criteri fissati dalle leggi, vedremo se Morgan ha tutti i titoli».
Sangiuliano ha poi proposto l’istituzione di un «un grande museo della Shoah a Roma, città simbolo delle persecuzioni, un posto dove coltivare la memoria per le giovani generazioni», definendolo un «dovere dell’Italia».
La sua prima visita ufficiale da ministro l’ha fatta alla Sinagoga della capitale. Inoltre, nel corso dell’intervista, riprendendo la stessa locuzione usata da Gianfranco Fini in Israele, ha descritto il fascismo come male assoluto.
«Il Ventennio è una complessa vicenda storica. Le dittature vanno condannate sempre. Mussolini ha tolto la libertà agli italiani, questo è stato un male assoluto, le leggi razziali furono vomitevoli, vanno condannate con tutta la nostra forza».
Tra le altre cose, il ministro ed ex direttore del Tg2 ha annunciato anche uno stanziamento di 10 milioni di euro «per riportare le persone al cinema. Si agirà tramite Spid e si otterrà con un codice qr uno sconto di 3, 4 euro – e ha precisato -. È una misura che ho trovato. Lo stanziamento c’era e bisogna dare esecuzione. È una goccia nel mare per riportare le persone in sala, ma dalle piccole cose cominciano le grandi».
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