venerdì 18 novembre 2022

Azio Corghi. Un ricordo, anzi due

  Di Azio Corghi appena scomparso, ho due ricordi, ambedue cari, legati a due diversi incontri. Il primo quando, in previsione dell'Expo di Milano del 2015,  organizzai per Music@ un  dossier intitolato 'Suoni per l'Expo 2015', pensando ad altre edizioni della  storica mostra, per le quali  musicisti, anche famosi, avevano scritto musiche apposite, Messiaen per tutti.

 Chiesi ai più importanti musicisti italiani di formulare un progetto da offrire agli organizzatori dell'Expo milanese, nella speranza che alcuni di essi, se non tutti, potessero essere realizzati. Inviai  quei progetti al sindaco Moratti, la quale  ringraziò e promise che avrebbe girato quel preziosissimo scrigno di idee agli organizzatori. Serve dire che agli organizzatori dell'Expo, occupati in altri ben più redditizi affari,  la possibilità di realizzare quei progetti non passò neanche per l'anticamera del cervello?

 Azio Corghi, in coppia con Emma Dante mio inviò il progetto che di seguito riproduco: 

La Passeggiata delle cattive

Teatro musicale in un atto, da un racconto di Emma Dante. Sceneggiatura/libretto/musica di Azio Corghi. 

CAPTIVE . Dal latino: imprigionato, reso schiavo. Nel caso delle vedove palermitane: imprigionate nella memoria del marito morto. Il termine ha il medesimo significato nella lingua inglese (varia solo la pronuncia) ovvero CAPTIVE (‘kaeptiv) significa: prigioniero, schiavo, in gabbia, in cattività, nel recinto. Ma TO CAPTIVE può pure significare (fig.): affascinato, attratto, sedotto da…." 

Le mura delle cattive è un'antica via sopra le mura di Palermo, dove le vedove (dal latino 'captive', cioè imprigionate nella memoria dei mariti morti) passeggiavano la domenica, lontane dallo sguardo indiscreto del cassero che era l'attuale corso Vittorio Emanuele (la via principale di Palermo). 

Sugli spalti di queste mura potrebbe essere ambientata la nostra storia di passione e vergogna di una donna che, per salvare il marito dalla vendetta di una famosa famiglia mafiosa, lo nasconde, facendolo credere morto. Il marito ha ucciso il boss della suddetta famiglia, che voleva infangarle l'onore. Dopo il duello lei fa credere a tutti che anche il marito è morto. Lo fa scappare e dopo aver allestito un finto funerale, si veste di nero ed entra definitivamente nella clausura del suo lutto. 

I due coniugi, però, spinti dalla passione e da un amore sconsiderato, s’incontrano di nascosto, durante la passeggiata delle vedove, cercando di non farsi scoprire dalle altre donne velate di nero. Verranno scoperti e comincerà la tragedia."

                                                             Azio Corghi/ Emma Dante


Un secondo incontro ebbi con Corghi  tempo dopo, quando gli chiesi di raccontare ai lettori di Music@ il 'suo' Saramago, il celebre scrittore insignito del Nobel, con il quale egli aveva avuto collaborazioni importanti. E Corghi, stimolato dalle mie domande scrisse un lungo preziosissimo ritratto che i lettori di questo blog possono leggere sulle pagine di Music@ (si trova o sul sito del Conservatorio dell'Aquila che editava la rivista Music@, oppure semplicemente digitando 'Corghi racconta Saramago per Music@', su Google. TITOLO: "IL 'MIO' SARAMAGO PER MUSIC@. Piccolo romanzo, su capitoli di Pietro Acquafredda".

In ambedue le circostanze, parlammo anche di un comune amico, Aldo Busi, suo conterraneo; restai sempre colpito dalla sua gentilezza. Perchè Azio Corghi era persona gentile.




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