La polemica su 'direttrice' e 'direttore' riferita alla direttrice d'orchestra Beatrice Venezi la sanno ormai tutti, anche perchè, senza motivo, viene riesumata spesso, come in questi giorni, dacchè sulla stessa scia si è incamminata la premier, pardon il premier, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
E' evidente che d'ora in avanti tutte le volte che verrà tirata fuori quella polemicuccia, a proposito del presidente Meloni, si citerà anche il direttore d'orchestra Venezi, che non solo è ammiratore - non ammiratrice? - del premier , ma lo elogia in ogni occasione tanto da esser già passato all'incasso con la nomina a direttore artistico del festival 'Taormina Arte'. Merito?
Abbiamo letto che lei/lui si crede anche ambasciatore - non ambasciatrice - della musica italiana del mondo.
Perchè ha fama internazionale - la più grossa falsità che si dice e ripete ogni volta di Venezi - e già, come per i reali, vanta un ritratto, formato gigante, che gli ha fatto un pittore della sua stessa terra.
In una recentissima intervista alla Stampa, il direttore Venezi ha dichiarato che in Italia non conta il merito, perchè se contasse...
Ha ragione. Se contasse il merito, Venezi non potrebbe salirebbe neanche sul podio di orchestrine amatoriali. Magari farebbe carriera nella pubblicità - dove bastano i suoi 'bellicapelli' - senz'altro merito. E forse anche in politica, dove il merito davvero latita, con l'appoggio del premier Meloni.
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