Oggi Aldo Grasso, con la sua rubrica, offre alla direttrice 'bellicapelli', una vetrina come quella del Corriere che Lei per la sua professione non avrebbe potuto meritare in alcun modo.
L'occasione gliela offre, al critico, l'annuncio che la direttrice d'orchestra, ora consulente per la musica del ministro Sangiuliano, vorrebbe istituire un albo della critica in Italia, lasciando supporre come se Lei sia stata negli anni della sua attività, bersagliata dagli strali della critica, come avrebbe meritato ma non è accaduto.
Se la critica, anche musicale, esistesse in Italia, svolgesse bene il suo lavoro ed avesse anche un peso nella carriera dei musicisti, la Venezi da tempo avrebbe dovuto abbandonare il suo lavoro.
Vero è che Beatrice Venezi, senza che la critica si sia accanita contro di Lei, e addirittura non l'abbia presa mai in considerazione, di carriera non ne ha fatta, perché continua a dirigere solo orchestrine di secondo e terz'ordine o le filarmoniche di paese. La sbandierata, ripetuta a iosa ma 'acriticamente' dai giornali di gossip, 'fama internazionale, è solo una sua aspirazione.
Beatrice Venezi ci ha sopresi bonariamente quando, a motivare il suo rifiuto della candidatura in Parlamento nel partito della Maloni, ha detto che non 'intende abbandonare la sua carriera di direttrice d'orchestra'. Quale carriera? Guardiamola questa sua carriera di direttrice. Non esiste.
Ora può solo sperare, con l'appoggio della Meloni e la promozione di Sangiuliano, di fare qualche passo avanti. Ma un vero salto in avanti, anche con Meloni e Sangiuliano che tifano per Lei, ci sembra impossibile. Le mancano i 'fondamentali'.
Nessun commento:
Posta un commento