domenica 6 novembre 2022

Chi mi credo di essere per chiedere un DATEL ( Divieto di Accesso in Televisione) per Francesco Borgonovo?

 Francesco Borgonovo è un giornalista, dunque mio collega. Inutile che vi dica che lui è molto, ma molto più famoso di me. E, aggiungo, che frequenta molto la tv, cosa che io ho fatto in anni lontani, adesso non più, per effetto degli anni che mi porto sulle spalle e della condizione di  pensionato. 

Soprattutto questa mia condizione mi ha sempre suggerito di non fare il questuante e lasciare posto ai giovani - cosa che, del resto, vado predicando agli altri, ai tanti matusalemme che anche dopo gli ottanta non schiodano. I nomi li conoscete tutti.

A  manifestare l'insolita  richiesta che sto per dirvi, e  che mi mette contro un collega - molto, ma molto più famoso di me - penso da tempo; l'unica ragione che fin qui mi ha trattenuto dal farla è che lui Borgonovo, è vice direttore de La verità, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro che per un decennio e passa è stato anche 'mio direttore', avendo a lungo collaborato, per la musica, con Il Giornale che Belpietro dirigeva in quegli anni.

Chiedo, dopo ponderata riflessione, che  a Borgonovo venga comminato un DATEL - Divieto di Accesso  alla Televisione - a causa della sua eccesiva presenza che catalogherei, senza offesa per lui, come di disturbatore se non anche  di provocatore. Ben sapendo naturalmente che la principale ragione per cui lo invitano in televisione così di sovente, è per fargli recitare questa parte che lui sa fare egregiamente. E forse anche con  personale convinzione e soddisfazione. 

 Non gli vieto naturalmente di fare il giornalista per quanto io abbia una grande considerazione di me stesso.  Non ne ho il potere e poi non lo farei mai, perchè anche lui, magari non in tv, ha il diritto di parlare. Continui pure a farlo; chi gradisce  essere partecipe del suo pensiero, compri e legga La verità. Ma in tv, per favore, no. Non si sopporta.

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