Si sono fatte, nelle quarantotto ore che sono passate dalla caduta del missile in Polonia, in una cittadina al confine con l'Ucraina, colpendo un'azienda italo-polacca (è questa l'ultima notizia) e uccidendo due lavoratori, le ipotesi più disparate, compresa la più drammatica, e cioè che la Russia avesse voluto colpire deliberatamente la Polonia, amica dell'Ucraina, nazione europea, aderente alla Nato.
Ipotesi scongiurata. Perché la conclusione delle indagini avviate dall'Occidente, ha portato a dire che il missile caduto in Polonia è ucraino ed è partito dalla contraerea che cercava di neutralizzare, abbattendoli, i missili russi che in quei giorni, nonostante il G 20 di Bali, e perciò sotto gli occhi dei potenti del mondo, sono piovuti 'a catinelle' sull'Ucraina.
Ora, diciamo le cose come stanno. Anche nel caso in cui si fosse concluso che il missile era stato deliberatamente lanciato dalla Russia sulla Polonia, chi si poteva arrischiare ad affermarlo, ben conoscendo le conseguenti reazioni irrinunciabili del Patto atlantico: la guerra fra Nato e Russia, meglio fra Russia e il resto del mondo?
Perciò quali che fossero state le conclusioni delle indagini, la Russia doveva essere scagionata da qualunque responsabilità diretta; salvo che non si fosse anticipatamente decisa la reazione Nato, dopo esplicita ma conseguente richiesta della Polonia.
Ma che comunque anche le conclusioni raggiunte non scagionano la Russia, l'ha affermato con grande chiarezza - guarda un pò - il nostro presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che è apparsa carinamente imbambolata fra i grandi della terra, quando ha detto che comunque la responsabilità ultima è della Russia. O si vuole sostenere che l'Ucraina non avrebbe dovuto difendersi, anche non escludendo possibili incidenti?
La Russia del macellaio assassino Putin, è la prima responsabile anche di questo incidente che, fortunatamente per il mondo, si è chiuso, per causa di forza maggiore, scagionandola farisaicamente da ogni responsabilità. Per non condannare il mondo intero alla sua autodistruzione.
Rilanciamo la convinzione che sarebbe sacrosanto far fuori Putin, in qualunque modo, per evitare al mondo morti e distruzioni. Per il principio del 'male minore'.
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