domenica 1 gennaio 2023

Concerto di Capodanno dalla Fenice, il 'nostro' concerto ha ormai vent'anni

  Sono trascorsi esattamente vent'anni dal quel primo gennaio 2004, pochi giorni dopo la Fenice ricostruita e reinaugurata (con un concerto di Riccardo Muti) quando, con la direzione di Lorin Maazel ebbe luogo il primo Concerto di Capodanno dalla Fenice,  da un 'idea di Anna Elena Averardi che per tutti gli anni a seguire l'ha sempre sostenuto e difeso, anche quando in Rai o altrove  si metteva in pericolo la sua esistenza.

 Fra meno di due ore, diretto da Daniel Harding - che lo dirige per la terza volta e che ha tessuto l'elogio di questo concerto divenuto ormai famoso nel mondo, forse più di quello di Vienna, perchè la musica italiana, soprattutto quella del melodramma che vi si esegue è certamente più conosciuta ed amata ovunque - si ascolterà il Concerto del quale anche Fortunato Ortombina ora va fiero,  e ne esalta i benefici effetti economici sul teatro: quest'anno  quasi 700.000 Euro il ricavato della vendita dei biglietti, di tutte le repliche comprese quelle della vigilia.

 Dico che 'ORA' ne va fiero, perchè prima non lo era, durante quella decina di anni anni in cui , per incarico della Rai, seguivo, anzi suggerivo, con concrete proposte, la formazione del programma del concerto, e Ortombina che, evidentemente si sentiva esautorato dalla mia presenza, tentava sempre qualche modo per snaturare quel Concerto che così come è nato ed è stato preservato  anche da me - soprattutto da me, posso dirlo con orgoglio e senza millanteria - costituisce oggi motivo di vanto artistico ed economico del teatro da lui diretto.

 La fisionomia di quel Concerto - lo ricordo anche a Ortombina, perchè non lo dimentichi, fu da me definita, compresi i due pezzi d'obbligo' che lo hanno sempre chiuso e che immancabilmente hanno riscosso il successo  che è riuscito ad annullare quelle forze 'italianissime' che hanno sempre tentato di dargli una spallata e chiuderlo, in favore di quello di Vienna.

 Adesso Ortombina, per far vedere che comanda lui ed ha mano libera su tutto, tanto per fare un esempio, ha inserito fra quei  due pezzi d'obbligo - Va pensiero e Libiam, un  pezzo corale da Turandot che non ha certo la stessa popolarità dei due citati e che neanche lui può certo procurargliela, e che, nei casi in cui mette in programma il 'Nessun dorma' , come fa troppo spesso nonostante la sua vasta conoscenza del melodramma, è davvero pleonastico.

 Negli anni di mia consulenza  Ortombina aveva chi gli faceva notare, a seguito di qualche suo suggerimento che certamente prendevo in considerazione,  opportunità o meno della sua accoglienza . Adesso lui fa tutto da solo, non ha chi lo faccia ragionare sull'inclusione di alcuni brani, quando sono fuori luogo - come mi sembra soprattutto  quello di quest'anno  da Carmen, per tenore e la cui bocciatura potrebbe derivare anche dal pubblico di Rai 1, come si deduce dall'altalena di ascolti della gestione Ortombina.

Il Concerto di Capodanno dalla Fenice che continuo a considerare an che un pò 'mio'  nelle prime dieci edizioni ha sempre, senza eccezione, superato,  ed anche di molto, i 4.000.000  di telespettatori; ora non più. E sinceramente mi dispiace che ciò avvenga per responsabilità di chi, avendo ricevuto un tesoro in eredità, dovrebbe preoccuparsi di conservarlo  e di farlo fruttare.

 Ciò mi basterebbe. Non pretendo che qualche volta Ortombina si ricordi di citare chi quel concerto l'ha inventato ( Anna Elena Averardi) e chi l'ha strutturato, difeso e sostenuto, e cioè il sottoscritto.

 Buon ascolto a tutti e buon anno! Che il 2023 porti la pace.

 

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