I danni all'Arena di Verona causati dal crollo del basamento della stella cometa "sono irreversibili". Non sono stati ancora pienamente quantificati, ma sono stimati in centinaia di migliaia di euro e per il restauro saranno necessarie alcune settimane.
Lo ha detto all'Ansa il Soprintendente all'Archeologia e Belle Arti di Verona, Vincenzo Tinè, al termine del lungo sopralluogo effettuato con il sostituto procuratore Alberto Sergi, che coordina l'indagine con l'ipotesi di reato di danneggiamento colposo.
I danni - "La situazione - ha spiegato Tinè - è di un grande e diffuso grave danno ai gradoni, alla parte del podio dell'euripo, si sono scheggiati tutti gli spigoli in una ventina di metri di settore di cavea, dagli spalti fiuto al podio e alla platea. Stiamo valutando con i nostri tecnici, l’entità e la reversibilità del danno che interessa pietre tra il '500 e il '600 che non possono essere ricostruite con lo stucco". Il Soprintendente Tinè, ha sottolineato che il crollo ha colpito proprio quella parte di gradoni della cavea con le pietre originali che risalgono al XVI secolo.
I tempi per il restauro - Secondo Tinè "è prematuro parlare di tempi e costi, sono in corso le prime valutazioni per salvare i pezzi che possono essere ritassellati in opera. E' necessaria un'attenta verifica, certamente l'Arena è un monumento molto delitto e purtroppo questo è il terzo incidente con danneggiamenti che si è verificato negli ultimi tempi" ha concluso.
La riapertura dell'Arena - E' stato scongiurato fin da ora il rischio che la parte di gradinate interessata dal crollo non possa essere fruibile per gli spettatori durante il Festival lirico e la stagione dei concerti. Soprintendenza e Comune di Verona (che è parte lesa in questo incidente avvenuto durante le operazioni di smontaggio della stella natalizia da parte della ditta incaricata) auspicano la possibilità di una riapertura dell'Arena al pubblico già dalla prossima settimana. Intanto resterà chiusa fino al 30 gennaio: tutta l'area del cantiere e l'intero anfiteatro sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura.
Tosi replica a Sgarbi: "La stella cometa non c'entra" - Flavio Tosi, deputato di Forza Italia e già sindaco di Verona, non è d'accordo con quanto affermato dal Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che ha chiesto di non autorizzare più l'installazione della stella cometa dentro l'anfiteatro. "Sgarbi - commenta Tosi - è sottosegretario del nostro Governo, uomo di profonda cultura e autorevole critico d'arte, tuttavia in questo caso ha preso una posizione che giudico affrettata e troppo drastica". Per il parlamentare forzista, "l'incidente dovrebbe suggerire di "sottoscrivere un protocollo operativo che implementi i livelli di sicurezza di montaggio e smontaggio della struttura". "La stella - dice Tosi - da tempo è un simbolo per i veronesi, un pezzo del loro Natale, è tradizione, cultura e anche volano turistico per la città, non si possono cancellare quasi 40 anni per un incidente nato probabilmente da un grave errore umano, forse favorito anche dal fortissimo vento che si è abbattuto lunedì su Verona".
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