Sgarbi a Uto Ughi: «Lascia perdere i Maneskin»
Il violinista contro la band romana: «Offesa all’arte». E parte il rimbrotto del critico d’arte
«I Maneskin sono un’offesa alla cultura e all’arte». Lo ha detto ieri il grande violinista originario di Busto Arsizio Uto Ughi a Siena, in occasione della conferenza stampa sugli appuntamenti del centenario dell’Accademia Musicale Chigiana dei quali è direttore artistico. Il celebre violinista, 78 anni, parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa ha aggiunto: «Non ce l’ho particolarmente con i Maneskin; penso che ogni genere abbia diritto di esistere, però quando fanno musica e non quando urlano e basta».
Le dichiarazioni di Ughi sono immediatamente diventate virali sulla rete e sui social, con migliaia di commenti pro o contro il violinista, ora esaltato come esponente di altissimo livello della “vera” musica ora criticato per essersi esposto con un giudizio tranchant fine a se stesso e, soprattutto, proveniente dall’esponente di una generazione profondamente diversa da quella dei naturali fruitori del repertorio della band romana.
Tra i commenti alla querelle si segnala quello di Vittorio Sgarbi: «La contrapposizione tra Uto Ughi e i Maneskin è anch’essa una provocazione. Comunque consiglierei a Uto di non occuparsi dei Maneskin. La musica dei Maneskin è una interpretazione teatrale e di costume». Così il sottosegretario alla Cultura a Milano, a margine della conferenza stampa di presentazione della lista di “Noi Moderati” per le elezioni regionali in Lombardia, in relazione alle parole del maestro Uto Ughi.
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