Paolo Conte a metà del mese prossimo, dopo Sanremo, canterà per la prima volta alla Scala. E' una prima volta per lui, ma lo è anche per la musica che Conte rappresenta che alla Scala finora era entrata con Ludovico Einaudi ed anche, pensate, con Vasco Rossi per la sua musica utilizzata in un balletto.
Poalo Conte è il primo e l'unico, o quasi, di una lista che, assicurano, è lunga, di questuanti che amerebbero cantare alla Scala, benchè abbiano cantato in altri luoghi consacrati soprattutto alla musica cosiddetta classica ed al melodramma, non in Italia. Perchè dice Paolo Conte, la S cala è la Scala, non ha paragoni. Fra i questuanti in lista di attesa da anni c'è Bob Dylan ed anche Madonna. Paolo Conte dice anche altro.
Ma una cosa ci ha colpiti più di tutte le altre: non ' ho mai visto alla Scala uno spettacolo d'opera'. Assolutamente inimmaginabile che un avvocato, che per tutta la vita ha fatto anche il musicista che non è mai entrato alla Scala per vedere un'opera. Lui che ama l'opera e Verdi prima di ogni altro, vede le opere in tv o in streaming, in teatro non ancora, né ci dice se lo farà, dopo averci cantato, alla Scala.
Tale dichiarazione, benché sorprendente, non è nuova in un mondo in cui fra gli esponenti delle varie espressioni dell'arte non v'è comunicazione. Scrittori, poeti, pittori ecc... non sanno niente di musica e viceversa. Lo abbiamo constatato di persona con uno scrittore fra i massimi e più geniali italiani che della musica era praticamente a digiuno.
Più raramente accade oggi che musicisti di professione siano a digiuno di quel che accade nelle altre arti.
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