Sono più di cento le nomine effettuate dal governo Draghi nel periodo di prorogatio nel quale si sarebbe dovuto occupare solo del disbrigo degli 'affari correnti'. È quanto emerge da un'interrogazione presentata dai parlamentari di Fratelli d'Italia e presentata dalla deputata Sara Kelany al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, nel corso del question time in aula alla Camera.
"Si ricorda che la circolare del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri del 21 luglio 2022 sul disbrigo degli affari correnti mirava esclusivamente ad assicurare una continuità amministrativa, limitando l'attività del Governo nel periodo di prorogatio alla sola adozione di atti urgenti", ha puntualizzato il ministro Luca Ciriani. "Il provvedimento prevedeva inoltre che il governo 'uscente' avrebbe dovuto procedere 'soltanto a nomine, designazioni e proposte strettamente necessarie'", spiega ancora il titolare del dicastero dei Rapporti col Parlamento.
Per garantire uniformità nei comportamenti, ogni nuova nomina o assunzione avrebbe dovuto avere il beneplacito preventivo del presidente del Consiglio "e ciascun ministro avrebbe altresì dovuto curare che enti, aziende e società dipendenti, vigilati o direttamente controllati, si fossero attenuti a tali criteri, anche con riguardo alle procedure". Ciriani fa presente che, secondo gli interroganti, nel periodo di prorogatio vi sono state "oltre ottanta nomine e assegnazione di incarichi, cui si aggiungono le 109, tra assunzioni e nomine, del Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, nonostante criteri restrittivi indicati nella circolare".
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