Il giorno della Befana il centro di Londra era invaso da italiani: erano ovunque, in fila per la London Eye, in fila per i battelli lungo il fiume, affollavano i vari mercatini di Natale da Leicester Square a Trafalgar Square. Erano anni che non se ne vedevano così tanti.
Quelli, però, erano tutti turisti in vacanza: sono ripartiti la domenica 8 gennaio. Quella stessa domenica, però, molti più italiani sono ritornati nel Regno Unito, alla fine delle feste: sono i concittadini che vivono in Gran Bretagna.
Record Italia
Gli emigrati sorpassano di gran lunga i turisti. Nonostante la Brexit, non cala il numero di expat tricolori a Londra e più in generale nel paese. La Gran Bretagna è uscita dalla Ue esattamente due anni fa, cosa che ha bloccato la libera circolazione delle persone (sono richiesti un visto per chi emigra e il passaporto per il turista), ma gli expat aumentano lo stesso. Il flusso di italiani che lasciano il paese per andare a lavorare sulle rive del Tamigi è in continua crescita. Sebbene Brexit sia un ostacolo (e ne sanno qualcosa ristoranti e alberghi che faticano a trovare manodopera, soprattutto italiana, che prima arrivava in massa) l'appetibilità e la capacità di attrazione di Londra sono rimaste intatte. Tanto che il 2023 inizia con un record “migratorio”: l'Italia è oggi il primo paese a Londra, come nazionalità di immigrati.
Le statistiche inglesi e italiane
Se n'è accorto l'Istat inglese: l'ONS (Office for National Statistics), ha censito 280mila cittadini italiani che vivevano nel paese nel 2021. È un numero raddoppiato negli ultimi dieci anni, e quasi il 40% in più rispetto al 2016, l’anno in cui la Gran Bretagna ha votato per lasciare l’Unione Europea. Circa la metà di questi 280mila vive a Londra, dove gli italiani sono diventati per la prima volta nella storia recente la nazionalità straniera più diffusa nella capitale, davanti a India e Polonia, secondo i dati dell'ONS pubblicati da Bloomberg. In realtà nel Regno Unito, rilevano i dati più recenti del Consolato Generale d'Italia, gli italiani sono ancor più numerosi: quelli ufficiali sono quasi mezzo milione (490 mila).Come si spiega la discrepanza? Innanzitutto sono dati di due anni fa; ma soprattutto è «probabile che gli inglesi abbiano contato solo i cittadini italiani nati nel Regno Unito» spiega il console generale Domenico Bellantone. In Gran Bretagna non esiste lo Ius Soli: se nasce un bambino da genitori italiani, risulta all'anagrafe britannica come un italiano che vive nel paese.
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