Donzelli, FDI, ogni giorno da mattina a sera in tv, parla troppo e riflette poco, anzi affatto.
Interrogato sul caso Cospito, recluso al 41 bis e da alcuni mesi in sciopero della fame, per il quale viene richiesto un regime carcerario meno duo e cure mediche impellenti, pena una qualche tragedia da molti paventata, paragona questo caso a quello di Messina Denaro, uno dei più efferati boss mafiosi, le cui imprese delittuose note, sono solo una parte di tutte quelle gravissime di cui si è reso colpevole.
Dice Donzelli che lo Stato non scende a patti, non tratta. Anche il capo mafia da poco assicurato alla giustizia, dopo 30 anni di latitanza, e gravemente malato, sarebbe nelle medesime condizioni di Cospito.
Come a dire che se lo Stato acconsente alla richiesta di Costipo, dovrebbe acconsentire anche a quella di Messina Denaro. E siccome a quella di Messina Denaro non può oggi acconsentire, giacchè lo ha fatto, chiudendo gli occhi per una trentina d'anni, allora anche Costipo resta dov'è.
Donzelli dovrebbe fare più attenzione a quello che dice. come dovrebbe farlo anche la Colosimo, FDI, in trincea come Donzelli, per volere della Meloni. La loro lingua corre veloce, ma la loro testa non riesce a stargli dietro. E men che mai potrebbe la testa frenare la lingua nella forsennata corsa verso il precipizio del vuoto assoluto.
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