Ancora malumori in casa Movimento 5 Stelle. Stavolta a motivare i dissapori è il contratto da 300mila euro che il partito intende rinnovare al padre dei grillini Beppe Grillo, che però da parecchio tempo non pare essere molto presente.
Stando a quanto riferisce Repubblica, a un nutrito gruppo di pentastellati non andrebbe a genio il rinnovo del maxi-contratto annunciato dal loro leader Giuseppe Conte. Soltanto alcuni giorni fa, infatti, l'ex presidente del Consiglio ha confermato la continuazione del contratto per almeno un altro anno. Quei 300mila euro serviranno per pagare le consulenze di Beppe Grillo relativamente alla comunicazione del Movimento. L'accesa reazione che si è scatenata a seguito della notizia deve però aver sorpreso Conte.
Parlamentari della Camera e del Senato, già avvelenati per il ridotto budget ai collaboratori, hanno fatto sentire le loro voci. Che senso ha, si chiedono in tanti, continuare a pagare Beppe Grillo che nell'ultimo anno non si è quasi mai visto? Che cosa avrebbe fatto, in concreto? Questo, almeno secondo Repubblica, è quanto si mormora fra i grillini.
In tanti non perdonano al padre putativo del Movimento l'assenza alla campagna elettorale delle ultime elezioni politiche. Per non parlare della prossima sfida alle regionali in Lazio e in Lombardia. Una gara che si preannuncia già persa in partenza, per il Movimento 5 Stelle, che magari non disdegnerebbe il supporto del comico genovese. Niente da fare. Salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, non risultano interventi di Grillo nelle Regioni che si apprestano al voto.
La sensazione, in effetti, è che Beppe Grillo si stia un po' allontanando dal Movimento. Sul suo blog, solo per dare un esempio, figurano annunci relativi al suo nuovo spettacolo "Io sono il peggiore", si parla di riciclo, dei "Motorinas" elettrici di Cuba. Ma il Movimento 5 Stelle? Non si trova neppure un simbolo. Piuttosto che pensare ai suoi pentastellati, Grillo si è addirittura dato alle parentesi mistiche, rivelando (non si sa quanto fosse serio) di aver "aderito a una nuova confessione, l'altrovismo".
Alla luce di ciò, non sorprende il malcontento dei grillini. Secondo quanto riportato da una nota ufficiale del Movimento 5 Stelle, il contratto siglato in data aprile 2022 prevedeva tutta una serie di attività di "supporto nella comunicazione con l'ideazione di campagne, promozione di strategie digitali, produzione video, organizzazione eventi, produzione di materiali audiovisivi per attività didattica della Scuola di formazione del Movimento, campagne elettorali" etc. Grillo, però, pare concentrato su altro.
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