E’ dalla primavera scorsa, quando scoppiò lo scandalo degli scontrini per cene e viaggi con gli artisti, che la guardia di finanza faceva il solco al teatro del Maggio, per chiedere fatture e documentazione dei soldi spesi dal sovrintendente Alexander Pereira. Ma venerdì, invece che prendere, le fiamme gialle hanno portato qualcosa: un avviso di garanzia con l’invito a comparire per lo stesso sovrintendente, notificato in seguito all’inchiesta aperta dalla procura fiorentina.
L’ipotesi di reato è peculato e Pereira, difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes dovrà presentarsi il prossimo 9 febbraio. "Ci mettiamo subito al lavoro per chiarire ogni aspetto della vicenda", spiega il legale. Ieri, in occasione del Consiglio d’indirizzo della Fondazione del Maggio, Pereira ha reso noto il provvedimento, ribadendo che, sia i taxi, il volo in elicottero che i ricchi menù serviti a casa propria con cantanti lirici di primordine, erano spese assolutamente legittime sostenute nell’ambito dell’attività del teatro.
Ma evidentemente la questione deve ancora essere chiarita, specialmente nel momento in cui le finanze del teatro sono sempre più rosse e l’orlo del baratro del commissariamento sempre più vicino. All’inizio della riunione, il sovrintendente ha così informato il consiglio direttivo: "Comunico di aver ricevuto un’informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Firenze - ha detto – con la quale mi viene resa nota l’esistenza di un’indagine a mio carico. Si tratta, in buona sostanza, dei fatti già ampiamente riportati dai mezzi di informazione in questi ultimi tempi. Ribadirò e chiarirò all’Autorità giudiziaria quanto ho sempre sostenuto in ogni sede, compresa la Commissione di Controllo del Comune di Firenze e il Collegio dei Revisori della Fondazione, e cioè che si tratta di spese tutte collegate e necessarie all’esercizio del mio mandato di Sovrintendente e Direttore artistico del Maggio Musicale Fiorentino".
Tra queste anche quelle giudicate più singolari e dispendiose. Come il conto da 5.550 franchi svizzeri per l’elicottero noleggiato da Zurigo a Gstaad il 6 febbraio dell’anno scorso, più altri 5.300 euro. Rispetto al quale Pereira si giustificò: "Sono dovuto andare in elicottero per non perdere un incontro in cui i grandi imprenditori si vedono. In quell’occasione sono riuscito ad ottenere oltre 300mila euro per il Maggio. E non c’era un altro modo per spostarsi". E poi tutte quei pranzi e cene a casa del sovrintendente, con scontrini in pescheria e dal fruttivendolo da 800 euro, ai quali non ha certo servito pasta al pomodoro. Ma anche per questi Pereira ha la sua giustificazione: "Il 90% delle cene che ho organizzato a casa le ho pagate io, senza usare la carta di credito aziendale. Si tratta di 800 euro, non ho problemi a rimborsarli ma l’ho fatto per lavoro. Amo cucinare per i miei ospiti. Lo faccio per lavoro, peraltro risparmiando rispetto al ristorante. Invitare gli artisti a casa è un investimento".
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SUL PEREIRA SPENDACCIONE
La vicenda Pereira - e cioè la ragione per cui è indagato: aver speso, non più di 10.000 Euro in tutto in diverse occasioni e per diverse necessità - ha dell'incredibile.
A tirarla fuori furono i consiglieri comunali di FDI - cavalieri senza macchia e senza paura - non considerando che a fronte di quelle spese, da loro giudicate 'pazze', il sovrintendente, abilissimo nell' attirare soldi, ha aumentato di molto, più del doppio, le entrate da sponsorizzazione per il Maggio.
Pereira è uno che sente il profumo dei soldi, li insegue, e li va a cercare dove sono, e quasi sempre con risultati positivi, e questo può comportare qualche spesa 'extra'. C'è quasi sempre riuscito, se non gli si mettono i bastoni fra le ruote, come avvenne a Milano a proposito dei fondi dell'Arabia per la Scala; una decina di milioni, che il CdI rifiutò perchè puzzavano di petrolio, di repressione ed anche di un delitto eccellente (quelli del Quatar, invece, altrettanto fetenti, sono stati bagnati con efficacissima fragranza e il puzzo si è attutito).
Comunque è evidente che se si utilizzano soldi pubblici per interessi privati, al di là delle somme in questione, sempre di illecito si tratta, e dunque non è che la 'modica' quantità di Pereira lo giustifichi.
Naturalmente Pereira ha dichiarato, per lui il suo avvocato, che per ogni spesa ha i giustificativi, e che quindi si difenderà di fronte al giudice. Arrivando anche a dire che se risulterà che ha utilizzato una modesta cifra della somma totale, per fini non proprio pubblici, è pronto a restituirli.
Ma c'era proprio bisogno di alzare un simile polverone da parte di quegli immacolati Fratelli d'Italia, davvero quattro soldi, non considerando quanti soldi - qualche milione - Pereira è riuscito a portare nelle casse del Maggio?
Per fortuna Pereira i soldi che promette poi riesce quasi sempre a procurali al Maggio.
Anni fa accadde, in Sicilia che un direttore d'orchestra, che si candidava alla direzione artistica di una Istituzione storica ma in decadenza, sostenne la sua candidatura con un argomento/promessa simile a quello che Pereira usa per sostenere le sue di candidature, ma che in quel caso non sappiamo se venne onorato. A quella Istituzione, se avesse eletto il direttore, suo padre, notissimo clinico, avrebbe fatto affluire grandi finanziamenti da parte di industrie del settore farmaceutico. Il direttore fu eletto, vi restò non per molto , ma non sappiamo dirvi se poi quei soldi arrivarono.
Adesso quello stesso direttore passa da un partito ad un altro, nella speranza che possa giovare alla sua carriera, che non sembra aver preso una piega a lui favorevole e da sempre auspicata.
Comunque, morale della favola, la prossima volta, Pereira, la spesa in pescheria la faccia con i soldi suoi., fornendo un 'pesce d'aprile' ai suoi accusatori, che nè suoi nè d'Italia sono Fratelli ( Pietro Acquafredda)
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