«Sono in buona salute. Per la mia età, sono normale». Papa Francesco in una intervista alla Associated Press rassicura sulle sue condizioni fisiche e soffoca così le voci interne di una ricaduta. Tuttavia il pontefice ha rivelato che la diverticolosi, per la quale era stato operato a luglio 2021 d'urgenza, era «ritornata». Quanto al dolore al ginocchio, la piccola frattura ossea dovuta a una caduta è fortunatamente guarita senza ricorrere ad un intervento chirurgico grazie ad una lunga terapia a base di laser e magnetoterapia. «Potrei morire domani, ma è sotto controllo. Sono in buona salute», ha riso con il suo solito senso dell'umorismo. Ha anche comunicato di non aver mai preso in considerazione l'emanazione di norme per regolare le future dimissioni papali e prevede di continuare il più a lungo possibile come vescovo di Roma.
I piani di Francesco sono quelli di continuare a governare e di sottolineare sempre di più il suo ruolo di Vescovo di Roma «in comunione con tutti i vescovi del mondo», certamente un po' in contrasto con la figura storica del Papa come è sempre stato inteso, cosa che gli offre la possibilità di eliminare il concetto di papato come corte.
L'intervista rilasciata all'agenzia americana ha affrontato diversi temi, tra cui la questione dell'omosessualità. Francesco ha criticato le leggi di quegli Stati che criminalizzano i gay definendole «ingiuste» e affermando che Dio ama tutti i suoi figli così come sono. Poi ha invitato i vescovi cattolici ad accogliere le persone LGBTQ nella Chiesa. «Essere omosessuali non è un crimine ». Quanto ai vescovi, ha aggiunto, che forse avrebbero bisogno di processo di cambiamento per riconoscere la dignità di tutti. «Questi vescovi devono fare un processo di conversione e usare la tenerezza, per favore, come Dio ha per ciascuno di noi».
L'atteggiamento di critica al suo pontificato che è emerso dagli scritti di Ratzinger pubblicati postumi in questi giorni «non lo riferirei tanto a Benedetto, ma a causa dell'usura di un governo lungo dieci anni». Il Papa alla vigilia dell'anniversario di pontificato analizza i punti di debolezza che sono emersi: l'elezione di un Papa sudamericano è stata accolta con un senso di «sorpresa» e poi è arrivato il disagio «quando hanno iniziato a vedere i miei difetti e non gli sono piaciuti», ha detto Francesco. «L'unica cosa che chiedo è che me lo dicano in faccia, perché è così che cresciamo tutti, giusto?». Francesco ha elogiato Benedetto come un «gentiluomo» e ha detto della sua morte: «Ho perso un padre», «per me era una sicurezza», «ho perso un buon compagno», aggiungendo che quando aveva dubbi di natura teologica chiedeva la macchina per poter raggiungere il Monastero Mater Ecclesiae sul colle vaticano.
Naturalmente non condanna le critiche che sono arrivate in queste ultime settimane, tra cui il libro del cardinale Gerhard Mueller (“In Buona Fede” edito da Solferino). «Voi preferite che non critichino, per amor di tranquillità» ma «io preferisco che lo facciano perché significa che c'è libertà di parola. Certo le critiche sono come l'orticaria, danno un po' fastidio». «Se non fosse così, ci sarebbe una dittatura a distanza, come la chiamo io, dove c'è l'imperatore e nessuno può dirgli niente. No, lasciamoli parlare perché... le critiche ti aiutano sempre a crescere e a migliorare le cose».
Tra le critiche sono arrivate, postume, però ci sono anche quelle al vetriolo del cardinale George Pell ma il Papa lo elogia comunque per essere stato il suo «braccio destro» nella riforma delle finanze del Vaticano. «Anche se dicono che mi ha criticato, va bene, ne ha il diritto. La critica è un diritto umano», ha detto Francesco aggiungendo: «Era una brava persone. Grande». Pell aveva definito «una catastrofe» il pontificato di Francesco.
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