domenica 8 gennaio 2023

Brasile. I seguaci del fascista Bolsonaro, contestano il voto popolare che ha eletto Lula, e mettono a ferro e fuoco i palazzi delle istituzioni democratiche (TGCOM 24)

 In Brasile i sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro hanno fatto irruzione nel Palazzo del Congresso di Brasilia. La polizia ha utilizzato candelotti di gas lacrimogeni per cercare di respingere le migliaia di militanti di estrema destra, che hanno preso di mira la sede istituzionale una settimana dopo l'insediamento del presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva. L'area intorno al Congresso era stata transennata dalle autorità, ma i bolsonaristi anti-Lula sono riusciti a sfondare i cordoni di sicurezza. Il presidente Lula ha condannato l'attacco "vandalo e fascista" e ha decretato l'intervento delle forze federali. I palazzi istituzionali sono stati sgomberati solo dopo alcune ore. Centinaia gli arresti. Anche Bolsonaro ha condannato l'azione con un tweet. L'azione ricorda l'attacco al Congresso, che il 6 gennaio scosse l'America.

Brasile, sostenitori di Bolsonaro irrompono nel Palazzo del Congresso | Ordine ristabilito dopo l'intervento delle forze federali
Brasile, sostenitori di Bolsonaro irrompono nel Palazzo del Congresso | Ordine ristabilito dopo l'intervento delle forze federali© Afp

Molti manifestanti sono riusciti a salire sulla rampa dell'edificio per occuparne il tetto e hanno già fatto irruzione nella sede del Parlamento e nell'edificio del Planalto, sede del governo, e anche nell'edificio della Corte Suprema.

Il presidente in carica, Lula, che non si trovava a Brasilia perché in visita nello Stato di San Paolo, in alcune aree alluvionate, è rientrato per tastare con mano i danni subiti. Intanto il giudice della Corte Suprema Federale Alexandre de Moraes ha ordinato la sospensione del governatore di Brasilia Ibaneis Rocha per un periodo di 90 giorni. Già a metà dicembre un gruppo di sostenitori di Bolsonaro avevano tentato di invadere il comando della polizia federale sempre a Brasilia.

Secondo le immagini diffuse dalle televisioni nazionali in un primo momento si era parlato di circa 400 le persone che hanno forzato le strutture, che si trovano tutte nella stessa area, detta  Piazza dei tre poteri. Testimoni oculari hanno però sostenuto che all'offensiva, realizzata al grido di "pulizia generale!" e cantando l'inno nazionale brasiliano, hanno partecipato almeno 10-15mila persone. Video pubblicati anche degli stessi invasori mostrano atti di vandalismo distruzione generalizzata. Gli invasori sono riusciti a raggiungere, senza alcuna resistenza delle forze dell'ordine, l'ufficio del presidente della Repubblica.

Il ministro della Giustizia: "La forza non prevarrà"  "Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà", ha affermato il ministro della Giustizia Flavio Dino. "Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Io sono nella sede del Ministero della Giustizia".

Bolsonaro in Florida dal 30 dicembre  L'ex presidente Jair Bolsonaro, che non ha mai fatto le congratulazioni a Lula per la sua elezione, ha lasciato il Brasile il 30 dicembre, due giorni prima della fine del suo mandato, e a bordo dell'aereo presidenziale dell'Aviazione militare è andato in Florida, negli Stati Uniti.

Video correlato: Brasile, sostenitori di Bolsonaro assaltano le sedi istituzionali (Mediaset)

Brasilia, devastato palazzo presidenziale di Niemeyer  Tra i video che arrivano da Brasilia, dopo l'assalto dei manifestanti pro Bolsonaro ai palazzi del potere del Brasile, si vedono persone che devastano le architetture, compreso il palazzo presidenziale Planalto, capolavoro modernista dell'architetto Oscar Niemeyer. Secondo quanto riferisce la stampa internazionale i criminali hanno occupato anche l'ufficio del presidente Lula.

Rimosso responsabile della sicurezza di Brasilia, chiesto il suo arresto  Il governatore del distretto federale di Brasilia, capitale del Brasile, Ibaneis Rocha, ha rimosso il responsabile della Sicurezza pubblica, Anderson Torres. Torres, già ministro della Giustizia e della sicurezza nel governo dell'ex presidente, Jair Bolsonaro, risponde secondo i media della scarsa gestione della manifestazioni sfociate in invasione delle istituzioni. Lo stesso Torres su Twitter ha definito i disordini e la mancanza di rispetto per le istituzioni inaccettabili e ha avvertito che "il vandalismo e la depredazione saranno combattuti con il rigore della legge". Dopo qualche ora è arrivata anche la notizia della richiesta di arresto immediato di Torres da parte dell'organo che rappresenta il Paese di fronte alla Giustizia, l'Advocacia Geral da Uniao (Agu).

Lula tiene una riunione di emergenza con l'esecutivo  Dopo l'assalto dei fan di Jair Bolsonaro ai palazzi delle istituzioni il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha tenuto una riunione d'emergenza con i ministri dell'esecutivo. Lula si trova ad Araquara, nello Stato di San Paolo. Alla riunione hanno partecipato i ministri della difesa, della giustizia e dei rapporti istituzionali. 

Polizia spara proiettili di gomma dagli elicotteri, ripreso controllo della Corte suprema  La polizia militare sta sparando proiettili di gomma e stordenti dagli elicotteri per disperdere i manifestanti pro-Bolsonaro che hanno invaso i palazzi istituzionali di Brasilia. Lo riportano i media locali. Tutte le finestre del primo piano del Senato sono state distrutte e alcuni dei manifestanti sono già entrati al secondo piano. Nonostante la Polizia Legislativa e gli artificieri abbiano ripreso la rampa di accesso al Congresso, la parte superiore dell'edificio è ancora occupata. Intanto secondo "O Globo" la polizia brasiliana ha ripreso il controllo degli edifici della Corte suprema.

Lula decreto l'intervento federale contro "i vandali fascisti"  Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, ha condannato l'attacco "vandalo e fascista" e ha decretato l'intervento delle forze federali. "Queste persone devono essere punite in modo esemplare" ha detto in una dichiarazione alla stampa. "Pagheranno con tutta la forza della legge", ha avvertito il leader del Pt, definendoli "terroristi". 

La polizia riprende possesso del Palazzo presidenziale e avanza verso il Parlamento  La polizia brasiliana ha ripreso il controllo anche del palazzo del Planalto, sede della presidenza, dopo la sede del Tribunale supremo federale. Lo riferisce "O Globo". Le forze di sicurezza adesso avanzano verso il Congresso. Truppe d'assalto della Polizia Militare del Distretto Federale cercano di riprendere il controllo del Congresso Nazionale.

Liberato anche il Congresso: tutti i palazzi istituzionali tornano sotto il controllo governativo   La polizia brasiliana ha ripreso il controllo dei tre palazzi delle istituzioni presi d'assalto dai manifestanti a Brasilia. Lo riportano i media locali. Dopo la Corte Suprema e il palazzo presidenziale anche il Congresso è nelle mani delle forze dell'ordine. Intanto per i disordini a Brasilia sono già state arrestate 170 persone.

Il ministro della Giustizia: "E' stato un atto di golpismo"  Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha affermato che l'assedio dei bolsonaritsti a Brasilia è stato un atto di "terrorismo" e di "golpismo", e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale, Ibaneis Rocha. Dino ha inoltre chiesto che vi siano "verifiche su omissioni" nella condotta di tutti i responsabili.

Bolsonaro: "Saccheggi e invasioni sono illegali"  Anche l'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha preso le distanze dall'attacco ai palazzi del potere a Brasilia. "Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia - ha scritto in un tweet -. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali". Bolsonaro poi ha risposto alle accuse di chi lo ha indicato come dietro questo sommossa. "Respingo le accuse, senza prove, attribuitemi dall'attuale capo dell'esecutivo del Brasile - ha continuato sempre su Twitter -. Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà".

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