Basta un racconto, uno dei tanti sulle condizioni dei nostri ospedali, per capire che la sanità in Italia ha bisogno di un investimento miliardario, per il quale ci sarebbe il MES, 'famigerato'- secondo la premier Meloni.
Il racconto per sommi capi di una visita al polo medico San Gallicano, un istituto ospedaliero a Mostaccino, Roma, basta a rendersi conto di quel che diciamo.
Per una visita ci rivolgiamo al centralino, chiedendo di fissarci una visita 'a pagamento' con un dermatologo. Telefoniamo a novembre, ci viene risposto che la prima data disponibile con il medico da noi scelto è per febbraio. Decidiamo di rinunciarvi e rivolgerci in caso ad uno specialista, privatamente.
Riproviamo, chiedendo un aiutino a conoscente che lavora nella sanità, a dicembre, poco prima di Natale. Ci viene fissato l'appuntamento verso la fine di gennaio, ad un mese circa dalla nostra richiesta.
Ci rechiamo in ospedale il giorno e all'ora stabilita. Prima passiamo alla cassa per pagare la visita: 130,00 Euro. Nella zona in cui ci sono gli studi medici per le visite c'è anche la cassa. Tre/ quattro sportelli con una fila di attesa.
Noi abbiamo il n.78 ed attendiamo un quarto d'ora/venti minuti circa. Entriamo dopo nello studio medico per la visita, finita la quale notiamo che la sala di attesa - anzi le sale di attesa antistanti gli studi medici, si sono nel frattempo riempite.
Ci lamentiamo con il medico durante la visita. Ci viene risposto che il problema è ben noto, che loro medici hanno protestato con la direzione e proposto rimedi, ma la direzione non ha fatto nulla.
Insomma, in un grande ospedale della Capitale, occorrono mediamente un paio di mesi per ottenere, A PAGAMENTO, una visita specialistica, e quelli che, costretti, accedono alle visite a pagamento, sono numerosi. Che vuol dire che il servizio sanitario nazionale non eroga in tempo le prestazioni richieste dai cittadini-pazienti.
La Meloni certo non ha simili problemi e noi siamo contenti per Lei. Ma la faccenda delle visite 'intra moenia' dei medici dell'ospedale, i quali esercitano la libera professione, oltre il normale lavoro, in ospedale, e alle cui casse devolvono parte delle parcelle riscosse, è un equivoco noto a tutti, compreso l'ospedale che ci guadagna, e per questo non pone rimedio, perchè rappresenta un'altra consistente fonte di finanziamento.
Finché esiste la possibilità di farsi visitare a pagamento in ospedale, nonostante le liste di attesa, è l'ospedale stesso a non VOLER offrire l'assistenza che il servizio sanitario nazionale promette.
Da sempre si dice che l'assistenza medica pubblica in Italia è fra le migliori, soprattutto perchè gratuita, si dice, ma che di fatto è pagata dai cittadini con le tasse. Ma non si dice che proprio gratuita non è, se per molte prestazioni si preferisce anzi si è obbligati - anche a fronte di sacrifici, perchè la salute è il primo bene della persona - a ricorrere, sempre negli ospedali, alle visite a pagamento o a rivolgersi a strutture private che, non è un caso, rappresentano in Italia un business molto redditizio ( vi hanno investito soldi sporchi anche le mafie!).
Perciò quando sentiamo che finchè governa lei, Giorgia Meloni, devono passare sul suo cadavere - è un modo di dire - prima che Lei acceda ai fondi del MES, che per la sanità sarebbero indispensabili, viene da concludere che Lei non conosce davvero la situazione della sanità pubblica nel nostro paese; perchè, nel caso in cui la conoscesse, dovremmo temerla, giacchè non provvede, anche attraverso il MES, per ragioni ideologiche incomprensibili.
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