giovedì 13 febbraio 2020

Noi ITALIANI siamo GENETICAMENTE MAFIOSI, secondo l'incauta e sconsiderata vice presidente argentina, Cristina Kirchner ( da Corriere della sera)

Stanno facendo molto discutere le parole usate dalla vicepresidente argentina Cristina Kirchner che, parlando dell’ex presidente Mauricio Macri, ha definito gli italiani «mafiosi per genetica». La dichiarazione è stata fatta durante la Fiera del Libro organizzata a l’Havana. La vicepresidente — classe 1953 — ha collegato, seppure implicitamente, gli «antenati» di Macri alla ‘ndrangheta. Kirchner ha citato alcuni articoli del quotidiano 'Pagina 12' che hanno riferito di possibili connessioni tra la famiglia Macri e la mafia. Due consiglieri della coalizione politica «Insieme per il Cambiamento» della città di Rosario hanno chiesto all’Istituto nazionale contro la discriminazione argentina di indagare sulle parole della vicepresidente, «allo scopo di punirla»: «Le parole dell’ex presidente costituiscono un’offesa inutile e gratuita a gran parte della società argentina, perché gran parte di noi proviene da famiglie di origine italiana», hanno detto i consiglieri. Il vicesegretario per l’America Latina del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, Mariano Gasola, ha dichiarato di essere «triste perché questo ci ridicolizza e ci danneggia.

Dall’Italia è intervenuto sul caso il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, che ha definito «inaccettabile» la dichiarazione di Kirchner. «Se ci sono politici argentini coinvolti con la mafia, devono essere arrestati. Ma attaccare in modo razzista tutti gli italiani, generalizzando in questo modo, è vergognoso. In qualità di presidente della commissione Antimafia italiana esprimo dura condanna verso le parole della vicepresidente argentina e chiedo formalmente le sue scuse». 


Nei social network argentini, le parole hanno suscitato indignazione di numerosi discendenti di italiani in Argentina, che con l’hashtag #CFKdiscrimina hanno chiesto di punire la vicepresidente. C’è chi la accusa di essere «xenofoba», chi ricorda la fatica dei suoi nonni arrivati in Argentina «in terza classe» e che hanno lavorato sodo per tutta la loro vita. Chi si sente umiliato dalle sue offese e chi chiede di essere risarcito.

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