Si è letto ieri sul Fatto Quotidiano dei componenti il vertice del Comitato Olimpico Milano-Cortina 2026, presieduto da Gianni Malagò. Nel comitato, Palazzo Chigi ha designato a rappresentarlo una vecchia conoscenza anche nostra: Valerio Toniolo.
Immaginiamo che il suo nome a Palazzo Chigi - che lo indica come 'alto funzionario dello Stato per i beni culturali' - l'abbia fatto Nastasi che da tempo lo tiene al suo fianco nel Ministero di Franceschini dove lui è tornato a dettare legge, con il Conte 2.
Noi di Toniolo, che appartiene ai 'Rutelli boys' abbiamo scritto tante volte in questo blog ( vedere post 26 luglio 2014 - 29 gennaio 2016 - 20 novembre 2016), ed anche sul bimestrale Music@, da noi diretto, in anni passati, per la ragione che al Ministero dei Beni culturali lo abbiamo visto passare, come se nulla fosse, da una all'altra delle Commissioni 'consultive' di musica, teatro, cinema, a volte anche presiedendole, per decisione di Salvo Nastasi che, scegliendo i membri di tali commissioni (a dispetto dei curriculum degli esclusi che non ha mai voluto rendere noti, e nell'ignominia di quelli noti, dei prescelti), ha potuto sempre fare il buono e cattivo tempo, come continua tuttora a fare.
La nomina di Toniolo nel Comitato Olimpico Milano - Cortina 2026 ne è la dimostrazione più lampante.
Il Fatto Quotidiano rileva che Toniolo non ha competenze nel settore dello sport. Vero. Ma perché ne ha mai avute in quello dello spettacolo, in nome delle quali veniva eletto ora qui ora là nelle commissioni ministeriali? Semmai ne ha acquisite facendo l'imprenditore privato in detto settore, come AMMINISTRATORE della Società 'I Borghi' srl, di proprietà della Famiglia Cesa - sì, i Cesa politici - che gestisce l'Auditorium Conciliazione (anche sull'affare Auditorium la politica dovrebbe delle spiegazioni, che non darà).
Una volta che l'Auditorium s'è liberato di Santa Cecilia, nel 2001, è stato preso dalla società dei Cesa i quali sono riusciti a farlo restaurare con i soldi dell'Art Bonus e ad ottenere, successivamente, dai governatori del Lazio ( Polverini e Marrazzo ) lauti finanziamenti per 'averne la disposizione' per manifestazioni ed altre occorrenze regionali.
La Polverini diede 1.500.000 Euro, e Marrazzo 500.000.
La gestione della società 'I Borghi' passò dai Cesa - per chiara incompatibilità con incarichi politici - nelle mani di Carducci, già assessore di Rutelli, il quale quando fu eletto alla Regione, dovette a sua volta cederlo, per la stessa ragione di incompatibilità, e così finì nella mani di Toniolo, 'rutelliano' come il precedente.
Toniolo - che si è laureato nel 2001 in Scienze politiche con una tesi sull'Ostruzionismo parlamentare - è amministratore di una società privata che gestisce un luogo di spettacolo; e che ha avuto intrecci e interessi societari anche con Malagò, relativamente alla commercializzazione del marchio 'Ferrari'; come operatore è stato nell'AGIS, presieduta da Carlo Fontana.
Ma non è, nè potrebbe essere alto funzionario dello Stato, come si è letto sul Fatto e come indicato da Palazzo Chigi che l'ha designato.
Mentre la sua presenza da anni nelle varie commissioni consultive del Ministero di Franceschini - quelle commissione che ' indicano, suggeriscono' al ministro (leggi: Nastasi), a chi dare i soldi del FUS e magari anche in quale quantità - costituisce di per sè un insolito intreccio, non proprio specchiato, di pubblico-privato.
Nel curriculum presentato da Palazzo Chigi a supporto della nomina di Toniolo nel Comitato olimpico si legge, fra i suoi incarichi, anche uno presso il Conservatorio 'Cherubini' di Firenze, dove ha tenuto un corso di 'economia e legislazione della cultura e spettacolo'- più o meno. Se non lui chi altro meglio di lui?
Che i membri di dette commissioni scatenino appetiti da parte delle istituzioni che figurano nell' elenco dei richiedenti finanziamenti pubblici, non serve neanche sottolinearlo, va da sè. In passato abbiamo tante volte visto membri di dette commissioni inaugurare, inventandosele, manifestazioni proprie o essere ospiti di manifestazioni altrui che invitandoli speravano di farseli amici ed ottenere per loro un occhio di riguardo.
Non vogliamo dire la stessa cosa di Toniolo perché non é egli un musicista e non appartiene alla cerchia di persone che conosciamo da decenni a causa della nostra professione; mentre di parecchi altri membri di passate commissioni, raramente musicisti di chiara fama e competenza, potremmo raccontare vita e miracoli, soprattutto i miracoli per i quali sono stati accreditati agli occhi dei questuanti del FUS.
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