lunedì 10 febbraio 2020

Festa di Cori ieri all'Auditorium di Roma (di Riccardo Zianna) La pratica corale, benchè sconosciuta ai più, è viva e fiorente in Italia ed anche molto diffusa

Vokalfest 2020, giovani tirate fuori la voce

Domenica 9 febbraio si è svolto all’Auditorium Parco della Musica, il Vokalfest, la festa della musica corale che racconta le molteplici possibilità della voce grazie all’esibizione di alcune fra le migliori formazioni vocali a Roma e non solo. 
La manifestazione nasce con l’obiettivo di valorizzare la polifonia vocale e la musica a cappella attraverso l’incontro tra realtà molto diverse tra loro per genere e repertorio: dal soul ai cori alpini, dal gospel ai canti gregoriani, per arrivare al beatboxing e alle reinterpretazioni di classici del rock e del pop.
Il Vokalfest è una proposta ricca di contenuti espressi in tutta la potenza aggregativa e comunicativa del canto corale, una delle forme di musica più antiche nella cultura occidentale.
Ad esibirsi ci sarà il Coro Che Non C’è, diventati famosi per l’apparizione a “Tu Sì Que Vales” e soprattutto, per il video virale del medley sui Queen cantato nei cortili di scuola.
Si aggiunge anche il CoroPop di Salerno diretto da Ciro Caravano, leader dei Neri per Caso, primo e forse unico gruppo vocale che in Italia riconosciuto dal grande pubblico.
Previsti anche il Coro Cantering, specializzato nella tradizione folk italiana ed estera, Le mani Avanti di Gabriele D’Angelo e i Flowing Chords di Margherita Flore, formazione dalle sonorità jazz nata nelle aule della prestigiosa Saint Louis School of Music e che conta al suo interno molte delle nuove leve del jazz capitolino.
“Con il Vokalfest vogliamo affermare la bellezza e la forza del canto, soprattutto quando viene fatto in collettività. Con questa piccola “Woodstock” della musica corale ricordiamo a tutti che ciascuno di noi ha dentro di sé uno strumento musicale potentissimo: la propria voce. Lasciatevi sorprendere!”, spiega Dodo Versino, direttore di due cori in programma domenica, nonché ideatore dell’evento insieme a Davide Dose.
Non mancheranno sorprese, esperimenti curiosi e interventi del pubblico a rafforzare lo spirito conoscitivo e aggregativo che contraddistingue la manifestazione.
Ore 18:00 Sala Petrassi

Conosciamo meglio gli artisti

Il Coro Che Non C’è

Il Coro Che Non C’è è un coro che non esiste.
Non esiste perché non ha una sede precisa, non ha un giorno fisso di prova, non ha un organico stabile, non ha un repertorio. Non ha neanche una data esatta di fondazione, se ne parla da anni ma non si capisce se e quando il progetto sia effettivamente partito.
Il Coro Che Non C’è è dunque un’idea vaga: attualmente si tratta di un gruppo corale formato da alcuni elementi facinorosi provenienti dai cori dei licei Albertelli, De Sanctis, Keplero, Visconti e altri licei sparsi per il globo.
Sotto la confusionaria guida di Dodo Versino infatti, negli anni tra i coristi di questi licei è nata spontaneamente una piccola rete corale, che proveremo a riassumere per punti:
1) PROVE A CASO – Alcuni coristi non solo fanno le prove nel proprio liceo, ma spesso traversano spontaneamente Roma per imbucarsi alle prove degli altri;
2) PRONTO SOCCORSO CORALE – in caso di necessità i coristi del coro di un liceo vanno a rinforzare l’organico dell’altro, trasformando così un coro di dieci elementi in uno di cento;
3) ARRANGIAMENTO COLLETTIVO – i più malati prendono parte a intere giornate di arrangiamento finalizzate alla produzione di armonizzazioni originali da cantare in coro (è l’esempio del medley Queencubo, di recente produzione);
4) VITA MONDANA – i coristi si mescolano tra loro e finiscono spesso a prendere il gelato insieme.

Coro Cantering

Dal desiderio di alcuni ragazzi di cimentarsi nel canto d’assieme nasce nel lontano novembre 2006 il CANTERING, un gruppo corale misto che fin da subito si caratterizza per un’insolita quanto sincera passione per un genere solitamente appannaggio dei cori di musica popolare e di montagna: la musica popolare. Da allora ogni domenica sera si riunisce per eseguire alcune tra le più belle canzoni del folklore e della tradizione italiana ed estera, senza però far mancare nel proprio repertorio brani pop, gospel, d’autore, di ogni epoca e nazionalità.
Il CANTERING ad oggi conta tra le sue fila oltre 50 elementi, ed è un coro allegro, affiatato e vitale, che fa di tutto per trasmettere al pubblico il proprio entusiasmo, in modo genuino e spensierato. Diretto da sempre dal Maestro “Dodo” Versino, durante la sua attività si è esibito a più riprese nella capitale – Campidoglio, Casa del Jazz, Aula Magna della Sapienza, Mercati di Traiano, Oratorio del Caravita, Teatro Valle, Ninfeo di Villa Giulia, Teatro Tendastrisce e Stazione Birra (VokalFest) – e in numerose regioni italiane. È inoltre intervenuto come ospite alla trasmissione televisiva La Canzone di noi, in onda su TV2000, e alla trasmissione radiofonica Cotton Gin Blues, su Radio Onda Rossa. Il coro ha all’attivo anche l’incisione di tre LP: Coro Cantering (2010), Canone (2013) e Decantering (2016).

Flowing Chords

È un progetto corale nato inizialmente tra alcuni studenti del Saint Louis College of Music sotto la direzione del M° Margherita Flore. Il coro ha partecipato a diverse manifestazioni musicali, tra le quali il Caffeina Jazz Festival di Viterbo, alla Festa di Roma insieme ad artisti di fama internazionale, al Teatro Eliseo, al Teatro Don Bosco di Fabriano, al Cineteatro San Filippo Neri di San Benedetto del Tronto ,alla Domus Ciancaleoni, al Forte dei Borgia di Nepi, al Palazzo dei Congressi di Rimini, rinomati locali di Roma e teatri d’Italia. Ha anche preso parte a due puntate del programma televisivo “Domenica In” insieme all’orchestra del M° Luigi Saccà. Attualmente sta lavorando all’uscita del primo EP, prevista per l’estate 2018.
Il repertorio spazia tra vari generi, dal cantaurato al pop contemporaneo passando per l’R&B e il Soul, con rivisitazioni originali di brani cover proposti in chiave moderna e dinamica, ma anche brani inediti composti da alcuni membri del coro.
L’organico comprende circa 30 elementi: soprani, mezzosoprani, contralti, tenori, bassi e una sezione ritmica vocale di beat box.

Coro Pop Di Salerno

Il CoroPop di Salerno comincia la sua attività nel 2015 per iniziativa dell’Associazione Culturale Astronomia Corale che ha condotto la meravigliosa esperienza del Coro Pop dell’Università degli Studi di Salerno, formazione che ha raccolto unanimi consensi sul piano locale e nazionale.
Sin dalla sua fondazione, il coro è diretto dal Maestro Ciro Caravano, noto al pubblico come uno dei cantanti, ma anche produttore, arrangiatore e direttore del gruppo vocale Neri per Caso.
Il gruppo esegue brani celebri di musica leggera italiana ed internazionale, appositamente rivisti e riarrangiati dallo stesso direttore, in chiave “a cappella” in modo da esaltarne l’originalità dei motivi e la ricchezza dell’armonia attraverso nuove chiavi di lettura e un pizzico di ironia, che è poi uno dei tratti distintivi di questa esuberante formazione musicale. Il CoroPop è composto da 68 cantanti non professionisti, uniti da una profonda amicizia e da una irrefrenabile passione per il canto a cappella, per le frequenti pizze gustate assieme e, soprattutto, per gli arrangiamenti del Maestro Caravano.
Al fianco del Direttore Artistico, a tentare di guidare l’indisciplinata formazione musicale, due dinamiche brasiliane doc: Taisa Demarchi, Presidente dell’Associazione Astronomia Corale e Juliana Pereira, Coordinatrice del CoroPop di Salerno.

Le Mani Avanti

Noi non siamo un sacco di cose. Non siamo dei professionisti, almeno non tutti. Ma non siamo neanche malaccio dai, eccetto qualcuno. Non siamo in cerca di successo, però in questa cosa ci crediamo. Non tanto da dedicarci la vita, questo è vero, ma di sicuro un sacco di ore in cui avremmo potuto fare tutt’altro. “E chi ve lo ha impedito?” vi starete chiedendo. Beh, in effetti nessuno, ma insomma… Diciamo che la musica a volte è più forte. Tanto forte che ci capita anche di incidere qualcosina, ma così, per caso, perché non siamo mica un progetto discografico. Non suoniamo proprio da nessuna parte, ma non perché non potremmo. È che a quanto pare non vogliamo, almeno non tutti. E non siamo neanche un vero e proprio progetto di Gabriele D’Angelo – quello dell’Anonima Armonisti, dei Quinta Giusta e di Gabriele Dorme Poco – però siamo qualcosa che ha voluto lui e noi abbiamo accettato perché sapevamo ne valesse la pena. E infatti la vale. Certo, non è che Gabriele abbia voluto mettere su un coro con chissà quali velleità, sia chiaro. Voleva solo cimentarsi con l’insegnamento e con gli arrangiamenti vocali. E vedere se veniva fuori qualcosa. O qualcuno. Magari una voce fuori dal coro. Ma quale coro, poi. Noi non siamo mica un coro, cioè non uno vero e proprio. Siamo più un gruppo di amici che non si conoscevano prima e che adesso fanno musica insieme, tutti i martedì, tra un caffè e una fetta di torta. Siamo persone che fanno musica nonostante tutto, soprattutto nonostante noi.
Ecco ci sono davvero un sacco di cose che non siamo. In compenso, siamo una cosa sola. E la siamo del tutto. Noi siamo “Le Mani Avanti”.

#FacceCaso

Di _Riccardo Zianna_

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