mercoledì 12 febbraio 2020

Sanremo 2020. La storia dalle spese folli e degli ospitati RAI non aventi diritto, si sa come andrà a finire.

 Adesso indaga la Corte dei Conti sulla presenza  fuori norma e fuori misura di personale Rai, a tutti i livelli, a  Sanremo,  e taluni - sembra - con famiglie al seguito. Magari per  fare un selfie con il cantante preferito. 
Ma non è difficile immaginare come andrà a finire, se anche i condannati definitivi a risarcire la Rai per danni se ne fottono delle sentenze della Cassazione e della magistratura contabile ( vedi il caso Mauro Masi segnalato su questo blog). 
In tal senso, per un caso analogo, noi abbiamo avuto esperienza  diretta anni fa.
  Si era alla metà degli anni Ottanta ( naturalmente del secolo scorso), noi dirigevamo Piano Time e alla direzione della Biennale Musica  c'era Carlo Fontana, attuale presidente AGIS. 
Alla Biennale di Venezia dell'85 o dell'86, se non andiamo errati, saltò l'edizione Biennale Musica, diretta da Fontana. Perchè i fondi che sarebbero dovuti servire per l'edizione Musica, ritenuta evidentemente non così indispensabile dallo stesso Fontana che non reagì come avrebbe dovuto,  erano stati spesi per "ospitare  giornalisti ed artisti dell'edizione cinematografica di quello stesso anno".
Fu esattamente questa la giustificazione fornita dallo stesso Fontana ai giornali, che evidentemente la gran parte di essi prese come buona, senza reagirvi, mentre noi no.
 Ci recammo in uno studio legale per sporgere denuncia contro la Biennale che, facendo saltare l'edizione Musica di quell'anno, aveva contravvenuto allo statuto dell'ente veneziano oltre che per aver speso soldi pubblici per fini non istituzionali.

L'avvocato, formalizzò l'atto di denuncia e lo presentò a nostro nome alla Procura di Venezia.
Solo allora, apprendendo la notizia e diffondendola, tutti  i quotidiani italiani fecero mente locale alla gravità di quanto affermato da Fontana che, indirettamente, avallava le spese folli - come altro considerarle? - che il direttore del settore cinema aveva effettuato togliendo fondi che sarebbero dovuti servire per l'annuale edizione della Biennale Musica, e spendendoli in hotel e ristoranti.

Immaginiamo che a fronte del nostro esposto, la Biennale dovette incaricare il suo ufficio legale per difendersi dall'accusa di aver contravvenuto allo statuto dell'Ente, colpevolmente,  danneggiando sia  i cittadini, privati della sezione Musica, che lo Stato, defraudato di fondi stanziati per diverso scopo.

E sapete come andò a finire? Che la Procura di Venezia archiviò la denuncia, con quale giustificazione? Boh! 

Andrà a finire allo stesso modo anche l'inchiesta sulla gita 'fuori porta' di parecchie centinaia ( ottocento circa! ) del personale Rai. Che non può giustificarsi con le ricche entrate pubblicitarie del festival,  e neppure  con le numerose ore di trasmissione in diretta.

 Intanto  Salini risponderà alla richiesta di alcuni consiglieri di vedere gli elenchi dei 'trasfertisti', soltanto il 21, fra una decina di giorni. Per dare prima  una sistematina agli elenchi richiesti? Ma allora, se gli elenchi non sono pronti e neanche noti, su quale base il quotidiano Il Mattino ha sollevato il caso?

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