Questi giorni , in occasione dell'insediamento del nuovo CdA della Scala, abbiamo spesso aperto il sito del teatro milanese e letto sui giornali dei mesi scorsi delle ultime vicende scaligere, dalla designazione di Dominique Meyer alla successione di Pereira, E siamo venuti a sapere che...
- di Maite Carpio Bulgari, nuova nel CdA della Scala di nomina ministeriale, della quale abbiamo raccontato qualche elemento del suo curriculum professionale, ci ha colpito leggere che la sua nomina andava intesa come un'contentino' dato a Matteo Renzi. Avete letto bene: Renzi, avrebbe deciso chi mandare nel CdA Scala, con l'avallo di Franceschini. Allora se proprio vogliamo dire meglio Carusi indicato da Fontana, almeno di musica e di molto altro che alla musica è connesso, capisce qualcosa. Maite Carpio Bulgari, invece, se non porta i soldi di suo marito, è bene che continui a fare il suo mestiere di produttrice, mecenate, filantropa dove rischia i suoi soldi, se sbaglia. Ma forse, intelligente ed intraprendete quale ella è, spera di fare affari con la Scala, attraverso le sue due case di produzione ( cine,tv) che otterrebero, nel caso ci riuscisse, un aumento di peso e di appeal, che ora non hanno, nel mercato.
- poi, andando un pò indietro nel tempo, e leggendo dell'avvicendamento alla sovrintendenza, fra Pereira e Meyer, è spuntato fuori il nome dell'anziano Bazoli, 87 anni, storico anzi eterno banchiere, consigliere di amministrazione Scala ( Intesa Sanpaolo), il quale avrebbe messo il veto su Fuortes, che sembrava con Chiarot candidato a Milano. Una delle ragioni, sembra, addotte da Bazoli era che 'la Scala, Milano, non prendeva nulla da Roma'.
Chi segue questo blog conosce quante e quali critiche abbiamo sempre mosso a Fuortes, ma in questo caso, ammesso che le cose siano andate come abbiamo letto sui giornali dell'epoca, siamo davvero indignati ma non contro Fuortes, bensì contro Bazoli. Chi è questo signore, 87 anni, che decide, in quanto nel CdA Scala perchè banchiere, nonchè suocero di Beppe Sala, chi deve essere il sovrintendente?
Bazoli, a parte la considerazione ovvia che sarebbe ora che andasse in pensione, non può e non deve mettere bocca sulla nomina del Sovrintendente, piuttosto deve fare attenzione, da membro del CdA, che la Scala sia bene amministrata, sotto il profilo economico; per quello artistico deve lasciar fare a chi ne capisce; mentre le sue valutazioni sul sovrintendente venturo, devono valere zero. E invece...
- Veniamo infine a Filippo Del Corno che vanta natali e famiglia gloriose, ed anche prosopopea.
Avemmo a che fare con lui qualche anno fa, a causa delle nostra rivista MUSIC@. Se la prese con noi perchè avevamo pubblicato una sorta di decalogo che lui aveva messo insieme per la sua azione come assessore, ai tempi di Pisapia. Apriti cielo: come si è permesso - ci scrisse - di riprendere il mio 'decalogo' senza autorizzazione? Lasciamo perdere questa storia passata...
Adesso leggiamo che lui si sarebbe opposto alla nomina di Carlo Fontana alla presidenza del Piccolo di Milano, dopo Escobar. Rammentiamo solo per chi non lo sapesse che Fontana - che non è nostro amico, ma di cui conosciamo la storia professionale - attualmente presidente dell'AGIS, è stato parlamentare ma prima ancora sovrintendente della Scala, a capo della Fonit Cetra, del Festival Verdi...
Per questo ci viene da dire senza mezzi termini e con tutta la forza che abbiamo, chi è Filippo Del Corno per mettere il veto sulla nomina di Carlo Fontana al Piccolo? Assessore al Comune. Basta?
Per questi casi come per altri di identica incomprensione, e forse anche illiceità, auspichiamo che nasca un COMITATO NAZIONALE di SALUTE PUBBLICA che inibisca costoro ed altri simili dall'assumere decisioni che non gli spettano, e che potrebbero anche profilarsi come dannose per le istituzioni interessate.
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