lunedì 24 febbraio 2020

Coronavirus. Niente panico, siamo Singapore ( da La repubblica, di Filippo Santelli)

(...)
Anche a Singapore (89 casi su 5,6 milioni di abitanti, nessun morto) la priorità è ricostruire storia e legami di ogni persona contagiata. Il livello di allarme resta da un paio di settimane ad arancione, un grado più volte raggiunto anche in passato e che non prevede alcun tipo di limitazione o chiusura. Scuole, uffici, luoghi pubblici e mezzi di trasporto sono sempre rimasti aperti.

Ma se c’è una cosa in cui la città-Stato appare un modello è nella gestione della comunicazione in questo momento di crisi. Sul sito ufficiale del governo e attraverso i suoi canali social (Whatsapp, Facebook o Instagram) vengono dati costanti aggiornamenti ai cittadini sull’evoluzione dei casi e delle indagini sugli stessi, consigli su come proteggersi e su cosa fare in caso si manifestassero dei sintomi. 

Obiettivo: assicurarsi che le persone prendano le giuste precauzioni, che non si scateni il panico e che gli ospedali non si intasino diventando un luogo di moltiplicazione del contagio.

Singapore ha introdotto un divieto di ingresso per tutti gli stranieri provenienti dalla Cina (ma non da Hong Kong e Macao). Per i cittadini o i residenti di ritorno dalla Repubblica Popolare sono previsti 14 giorni di congedo obbligatorio dal lavoro, o 14 giorni di quarantena se sono passati dallo Hubei. Funzionari sanitari verificano il rispetto delle misure di isolamento con migliaia di telefonate ogni giorno...

Nessun commento:

Posta un commento