In un caso solo si somigliano, al di là della differenza di sesso e forse di...( ma non diciamo cosa, per carità cristiana!): per il fatto che ambedue sono alla vigilia di elezioni, di peso enormemente diverso per l'opinione mondiale, ma non per gli americani e i cittadini romani. da essi governati
E' di qualche ora fa la notizia che Virginia - a scanso di equivoci, Virginia Raggi, disastrosa sindaca di Roma - vuole ricandidarsi, per fare nei secondi cinque anni ciò che non ha fatto ( Lei dice non è riuscita a fare, oppure: non le hanno permesso di fare...) nei primi, non rendendosi conto che nei prossimi cinque anni, con la migliore volontà e le più rosee possibilità economiche e legislative, prima di attuare qualunque nuovo programma deve rimediare ai danni che a questa città ha fatto nel mandato presente.
Anche Donald ( Trump, naturalmente) si ricandida perchè da qualche tempo non ha più la moglie contro; probabilmente Lei si è acquietata ( ora le dà sempre la mano) e, in fondo, continuare a fare il mestiere di gioventù, cioè la modella a fianco di uno che senza soldi neppure le cameriere avrebbero degnato di uno sguardo, ed ora comanda nel Paese più importante del mondo, non le dispiace affatto. E si vede.
Nel nostro paese, dove le elezioni, comprese quelle politiche non rispettano mai la normale scadenza, sappiamo cosa significhi un 'clima elettorale' perenne: promettere anche l'impossible, tanto la verifica è rimandata a quando i giochi sono fatti e le verifiche rimandate alle elezioni succesive.
Certo di danni, e più gravi di quelle di Virginia, Donald ne ha fatti tanti e tanti ancora ne farà in vista delle elezioni. L'ultimo è il proseguimento della costruzione della barriera di metallo fra USA e Messico per inibire ai profughi l'entrata nel grande ricco suo paese, nonostante non piaccia a molti cittadini americani. L'immagine che suona come il più duro sberleffo del presidente è quelle di bambini che, approfittando di un varco nella barriera di ferro, vi hanno fissato le corde di una altalena, e così entrano ed escono dagli USA, senza che nessuno dei suoi truci poliziotti di frontiera possa fermarli.
Mettiamoci anche che in questi ultimi tempi è riuscito ad incendiare mezzo mondo e capiamo perché qualcuno comincia a stufarsi di lui, senza togliergli alcuni meriti, gli unici forse che può vantare quelli di carattere economico. Ma a quel prezzo?
Virginia neanche quelli può vantare, che anzi ha creato tali e tanti problemi alla città che ora sarà difficile anzi impossibile crederle e darle ancora fiducia.
E, nonostante tutto, continua a promettere cabinovie, metropolitane per le quali Lei promette linee fino alla lettera T, mentre non riesce ancora a riparare, da un paio d'anni, le scale mobili delle prime due linee, A e B.
Oggi o ieri si leggeva sui giornali che, raschiando raschiando, e cercando tra fondi non spesi, è riuscita a trovare un tesoretto di 170 milioni di Euro circa, con i quali ha dichiarato che regalerà un 'uovo di Pasqua' gigante a tutte le famiglie romane, con sorpresa: il suo programma elettorale in versione audio, dettagliatissimo, che si attiva all'apertura dell'uovo e non può esser disattivato o interrotto da chicchessia.
Ci dispiace per gli Americani che forse dovranno tenersi sul groppone ancora per molto Donald, se neanche con l'impeachement sono riusciti a farlo fuori : mentre per noi, ci auguriamo che Virginia, nonostante le sue recenti promesse - molto simili a quelle proverbiali dei marinai - non riesca ad abbindolare per la seconda volta i cittadini della Capitale. E Lei lo sa che una volta si può, la seconda no.
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