domenica 9 febbraio 2020

Sanremo 70°. Tutto MEGLIO delle canzonette

Ribaltando un titolo che abbiamo letto di sfuggita su LIBERO di Vittorio Feltri: "Peggio solo le canzonette", con il quale Feltri manifestava il suo disgusto per  il Festival, tutto il Festival, e peggio ancora per le canzonette,  in un altro, di nostra fattura: "Tutto meglio delle canzonette", intendiamo contestare a Feltri il giudizio sul festival, canzonette escluse, anche se noi il festival non l'abbiamo  nè visto nè sentito..

 Perchè proprio 'quell'altro' festival che a Feltri non è piaciuto - e meno delle canzonette - è causa e ragione del successo del festival, come dicono i dati sui flussi  di ascolto. Lo conferma anche la curva della share, in netta controtendenza  rispetto alle passate edizioni, quando dopo la prima serata c'era un calo derivato dalla lunga serie di canzoni, molte delle quali dozzinali, banali, noiose e ripetitive e, per noi, anche inascoltabili.

Certo  come si fa a pensare che poteva non piacere - direte voi - Georgina Rodriguez: una 'melagrana' dono di Dio, secondo la bella espressione di Benigni nel Cantico dei Cantici sanremese? Vero ma  forse dato il mercato, e spesso anche le fiere delle v... che si vedono in giro, sui canali tv  - che Feltri dovrebbe conoscere perché ospitati sui canali del suo ex padrone - non era del tutto scontato che Georgina facesse scalpore; tanto è vero che Lei stessa non ci credeva,  e per questo, in accordo con gli organizzatori,  ha pensato opportuno, per maggior sicurezza di successo,  portare a Sanremo la ditta; Ronaldo. E così è stato.

Ma ciò che è ancora più interessante  e che emerge dall'esame dei flussi  di ascolto, è che Benigni con il suo lungo, non scontato e neppure  facile intervento durato oltre la mezzora - intervento che Feltri considererà fra le cose peggiori del festival - è stato  fra i momenti più seguiti del festival.

 Di conseguenza al festival di Sanremo non hanno trionfato le canzonette ma  quell'Italia che la gente ama e vorrebbe fosse vera: la guerra al femminicidio,  il canto della bellezza dell'amore, la caducità della bellezza, se solo ad essa ci si affida nella vita ecc...
Tutto quello che certamente Feltri non ama perché lo ritiene 'buonista' e. peggio ancora, di 'sinistra'.

Si dirà che la Rai ha fatto centro mostrando la 'bell'Italia' che si è vista. No, alla Rai Sanremo  interessa soprattutto perché fa fare -quando va bene - il pieno di ascolti ed anche, di conseguenza, di pubblicità. E basta. Se, infatti, la Rai credesse davvero a tutto ciò che ci ha fatto vedere a Sanremo, oltre le canzonette, che interessano sempre meno - come conferma l'esame dei flussi di ascolto -  quell'Italia la proporrebbe regolarmente nei suoi programmi, mentre sembra troppo spesso  far concorrenza al mercato delle v... che si mostra altrove e che, anche quello ormai, sembra non bastare più  per la curiosità degli 'ipovedenti', piazzati davanti al teleschermo.


P.S.
Adesso voi direte: come fa a parlare se il festival non l'ha visto?  Confermiamo che non l'abbiamo visto e che quel pochissimo che abbiamo visto, dall'osannato ed irresistibile tango di Georgina, all'intervento di Jebreal/ Lucarelli, alla 'canzone delle canzoni' di Benigni, lo abbiamo visto il giorno dopo in rete. E basta. Uno scampolo di canzoni (Achille Lauro) beccato anche quello in rete, ci ha fatti ancor più convinti che neppure i cantanti credono alla bontà della loro merce, se  si devono mascherare per fare colpo e piacere. Ammesso che poi piacciano.

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