Mario Daghi, con il suo dire misurato e pacato, ha rotto il silenzio con quell'affermazione che sembrava scolpita sulla pietra: " L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire".
E l'appello era principalmente rivolto soprattutto a quei politici- chi altri se non Meloni e Salvini - che prima hanno detto di non vaccinarsi e poi hanno gridato alla negazione della libertà, qualora venga introdotto l'obbligo della vaccinazione! - il secondo dei quali dopo aver biascicato parole senza senso e da irresponsabili, ha detto il giorno dopo di essersi appena vaccinato! - quando orami le notizie che vengono dagli ospedali, non ancora intasati, sono di un sempre maggior numero di giovani ricoverati. I vecchi e quelli sopra i 60 anni ormai in grande parte vaccinati semmai si curano a casa, laddove ne fossero colpiti, perchè in forma lieve, dal Covid.
Dunque se non ci si vaccina, innanzitutto non si può tornare a fare una vita quasi normale; poi si corre il rischio di tornare a chiudere, frenando l'economia che, a detta di Draghi, sta andando bene, meglio di alcuni altri paesi; e soprattutto si fa correre ai giovani, che oggi sono i maggiori affetti e diffusori di Covid, il contagio in forma grave, la terapia intensiva ed anche la morte.
Per questo Salvini e Meloni, senza differenze, benchè uno sia al governo e l'altra all'opposizione, sono colpevoli di istigazione al suicidio ed essi stessi omicidi. E tutto per non perdere voti. Assassini!
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