venerdì 9 luglio 2021

Di Fuortes & Draghi, Opera di Roma & Raggi. Ancora

 La designazione di Fuortes alla Rai da parte di Draghi e del suo ministro all'economia, potrebbe essere il primo passo falso del premier 'salvatore'. E non perchè, come ha titolato un giornale di destra, la Rai viene consegnata al PD, ma perché il passaggio da una istituzione, di carattere culturale come l'Opera, con alcune centinaia di dipendenti protesi alla creazione di un medesimo prodotto, egli passa ad una di parecchia migliaia di dipendenti con diverse funzioni e finalità. Dove c'è anche da pensare alla pubblicità, settore nel quale nel settennato in cui è rimasto a capo dell'Opera, Fuortes non è riuscito a muovere foglia, e le poche risorse arrivategli dal settore pubblicità sono venute per intervento della sindaca sulle municipalizzate.

Con un esercito di dipendenti, fra giornalisti, capi prodotto, dirigenti di reti, direttori di redazioni,  tecnici, amministrativi, Fuortes potrebbe perdersi.

Quando abbiamo letto della sua indicazione/nomina da parte di Draghi siamo rimasti un pò sorpresi, perché pensavamo che i ruoli di Fuortes e Marinella Soldi ( proveniente da Discovery e Vodafone e poi con un  cognome che è un programma) sarebbe stato più logico invertirli. La collaudata amministratrice come AD e lui, Fuortes, alla presidenza per dare un indirizzo all'azienda culturale più grande d'Italia. E, invece, no. Draghi ha scommesso, ma rischiando di grosso.  Rischio calcolato, come in altri settori?

 Secondo noi il suo errore non sarebbe quello di consegnare la Rai al PD, ma di metterla in mani che ancora non sono capaci e che quindi hanno bisogno di  un lungo periodo di apprendistato, durante il quale si faranno avanti, per 'aiutarlo' a capire, tanti volenterosi disinteressati (?). Comunque visto che lui ha accettato vediamo cosa farà, non lo giudichiamo anzitempo.

Adesso però un nuovo problema si apre per la cultura a Roma: la sostituzione di Fuortes al vertice dell'Opera. Un problema che è nelle mani di Raggi e che per questo non promette nulla di buono. Sapendo che da mesi e mesi il Teatro di Roma è senza guida, che  il Teatro Valle è ancora chiuso e l'Opera di Roma rischia di restare a lungo commissariata, o magari affidata dalla Raggi ad una come la sua compagna di scuola Frugi, esperta di burlesque  da poco responsabile dell'assessorato della 'crescita culturale'.  La Raggi con le nomine non ne ha azzeccata una, e adesso  nel suo bollettino quinquennale di sconfitte amministrative, rischia di aggiungere un nuovo capitolo.

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