I lavoratori sono stati con il sindacato e lo sciopero è pienamente riuscito con una partecipazione superiore all'80%». Lo affermano in una nota le segreterie territoriali dei sindacati dello spettacolo e le Rsu dell'Arena di Verona, commentando l'astensione del lavoro di ieri sera per l'Aida, in scena con il solo pianoforte.
«Lo spettacolo - sottolinea la nota - è andato a rimborso dei biglietti e l'esibizione che è stata compiuta non è Aida di Verdi all'Arena di Verona, ma una parodia irrispettosa sia del pubblico sia dei lavoratori, oltre che in contrasto con l'immagine pubblica dell'Arena di Verona acquisita nel mondo. Spiace che i lavoratori siano dovuti arrivare allo sciopero, che con relazioni sindacali costruttive si sarebbe potuto evitare. Per il bene del teatro e della città che lo ospita confidiamo nel cambiamento e nella discontinuità», concludono i rappresentanti dei lavoratori.
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Anche a quei pochi che hanno deciso alla fine di restare comunque in Arena per godersi almeno lo spettacolo dello storico monumento, poteva essere risparmiato ciò che è stato loro offerto. un' Aida, senza orchestra con coristi ridotti e solisti accompagnati dal pianoforte. un topolino che cerca di farsi sentire aggrappato alle architetture elefantiache dell'Arena. Un ronzio, nient'altro che un ronzio.
Aver restituito i soldi del biglietto non è una giustificazione. L'Arena sapeva dello sciopero, ma pensava, erroneamente, che non vi avrebbe aderito la gran parte dei dipendenti.
Cecilia Gasdia direbbe che altre volte in altri casi, dato lo sciopero dell'orchestra, il direttore ospite non volendo rinunciare alla recita ed avendo già il pubblico in sala, si è seduto al pianoforte ed ha accompagnato i cantanti. Se ricordiamo bene è accaduto alla Scala con Muti. Altra storia!
E' già accaduto, ma non in Arena, bensì in un teatro che, come Cecilia Gasdia, ha un'acustica lontana mille miglia da quella areniana. ( P.A.)
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