"Chiediamo il pieno riconoscimento e l'integrazione della cultura e dell'economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come un motore e un facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile". Sia apre con questa indicazione la parte della dichiarazione finale del G" della Cultura, in corso a Roma, decicata alle richieste che i ministri presenti hanno indicato nel documento approvato ll'unanimità.
"Esortiamo i Governi - si legge poi - a riconoscere la cultura e la creatività come parte integrante di agende politiche più ampie, come i diritti umani, la coesione sociale, l'occupazione, l'innovazione, la salute e il benessere, l'ambiente e lo sviluppo locale sostenibile. Raccomandiamo di includere la cultura, il patrimonio culturale e il settore creativo nelle strategie nazionali e internazionali di recupero post-pandemia, riconoscendo che gli scambi culturali internazionali dipendono da forti attori culturali e creativi in tutti i Paesi. Esortiamo i governi a garantire che i professionisti e le imprese culturali e creative abbiano il dovuto accesso all'occupazione, alla protezione sociale, all'innovazione, alla digitalizzazione e alle misure di sostegno al business".
I ministri della Cultura hanno poi invitato di nuovo "a sviluppare e mantenere condizioni che pongano le basi affinché tutti gli attori culturali e creativi possano lavorare in un ambiente libero, inclusivo e sicuro, prevenendo ogni forma di discriminazione e lottando contro ogni tipo di discriminazione professionale e artistica nel settore culturale".
"Siamo convinti che gli sforzi multilaterali, con l'UNESCO al centro - si legge ancora nel documento - siano cruciali per la salvaguardia e la promozione della cultura. In questo contesto, accogliamo con favore l'attivazione di meccanismi internazionali per un rapido intervento nelle emergenze finalizzati a proteggere e preservare il patrimonio culturale danneggiato o messo in pericolo da conflitti e disastri, anche nel contesto delle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, sulla base della risoluzione 2347 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con la partecipazione di Task Force nazionali su invito dell'UNESCO. Ribadiamo la nostra più profonda preoccupazione per il crescente saccheggio e il traffico illecito di beni culturali e le minacce alla proprietà intellettuale, anche attraverso piattaforme digitali e sociali, e altri crimini organizzati commessi a livello globale contro il patrimonio culturale e le istituzioni culturali".
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