Ormai tutto è possibile, e la televisione, lasciapassare della banalità, consente qualsiasi cosa. E, di conseguienza, imbarbarimento e degrado non risparmiano niente e nessuno.
Nel giorno in cui arriva nel nostro Paese la prima tranche di aiuti europei, che dovrebbero avviare un nuovo 'rinascimento' ( che non ha quasi nulla a che fare con la vittoria agli Europei della nostra Nazionale di calcio), potrebbe apparire fuori luogo attaccare con considerazioni di un pessimismo che non lascia intravedere neppure un lumicino in fondo al tunnel che stiamo attraversando e non solo a a causa della pandemia.
Giorni fa anche il maestro Muti si è lamentato di come vanno le cose in Italia nel settore musicale, ma anche in generale, e si è detto stanco di essere spettatore di tale sfascio, al punto da desiderare, quasi, di mettersi da parte.
Ha ragione Muti, il nostro Paese attraversa, da tempo, un periodo di tale degrado da far passare qualunque voglia di riscossa, anche a chi è abituato, da sempre e con ogni mezzo, ad essere sulle barricate.
Quel che vogliamo raccontare è l'ennesimo esempio di tale tragica situazione che ha nella televisione la più colpevole 'cattiva maestra'.
Se si sfoglia uno qualunque dei settimanali che a pacchi invadono le edicole - che sono forse i soli che continuano a vendere ancora bene - si scopre che la gran parte delle firme vengono dalla tv. Insomma basta che un cretino qualunque - e ve ne sono tanti in circolazione - appaia con una frequenza pari alla sua imbecillità in tv e il salto sulla carta stampata è fatto.
Ora questo salto ha riguardato anche un volto noto da anni in tv, da quando cioè settimanalmente dà le pagelle ai programmi televisivi, e cioè Massimo Bernardini, del quale su Huffington Post abbiamo appena letto un lungo diario nel quale ha raccontato le ultime battute del Maggio Musicale Fiorentino, l'opera al Circo Massimo, una mostra alla Galleria Borghese, la nomina di Daniele Gatti a Firenze e anticipazioni sulle prossime stagioni, anche festivaliere, fiorentine. Insomma un critico musicale a tutti gli effetti, un commentatore di quella musica che Quirino Principe suole definire 'pesante'- definizione che però non ha avuto grande seguito - di contro a quella 'leggera', comunemente detta, dalla quale sembrerebbe, per esperienze del lontano passato, provenire Bernardini.
Già, perché Bernardini, semmai, potrebbe riprendere i suoi diari di gioventù, rinfrescarsi le idee e tornare a parlare di musica 'leggera'.
Huffington Post, invece, lo promuove di grado, in virtù del corso accelerato che è quella imbarazzante trasmissioncella che gli hanno affidato in tv, oltre quella sulla tv, e che lui ha titolato 'Nessun Dorma', eccetto io!
Huffington Post ha fatto come i direttori di certi giornali per famiglie e signore sole al mare: Bernardini che sta con tutta la sua mole in tv, potrà ben scrivere anche di musica 'pesante'. Che sarà mai?
Certo è che quando la stessa tv gli ha affidato una trasmissione sulla musica 'leggera', il risultato non è stato entusiasmante, anzi decisamente negativo. Dunque se neanche in quel campo ci riesce più, proviamo allora a rischiare con la musica 'pesante'- tanto chi volete che se la prenda - avranno pensato all'Huffington Post - oltre qualche rompiscatole che ignoreremo?
Prima di concludere, vogliamo solo ricordare un episodio che sottolinea la nostra totale disistima dell'ultimo promosso, per grazia della tv, a critico musicale.
In un Concerto per la Festa della Repubblica, nel cortile del Quirinale, avemmo la ventura di avere vicino di posto, Bernardini il neo promosso critico musicale, evidentemente da sempre aspirante a fare il salto. Durante tutto - TUT-TO! - il concerto ha scritto sul telefonino, e non certo del concerto, del quale non gli importava nulla. Questo episodio, che abbiamo raccontato anche un'altra volta su questo blog, testimonia che Bernardini a fare il salto dalla tv alla critica musicale pensava e si preparava da tempo.
Il censore irreprensibile della tv, Massimo Bernardini, passa a scrivere di musica, per benevolenza di Huffington Post, senza esame preventivo di 'competenza'.
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