martedì 6 luglio 2021

Quando scompare un genio che gli fanno?

 In questi giorni le tv soprattutto -  perché la tv era la 'sua' casa - parlano, riparlano e forse anche straparlano di Raffaella Carrà, l'ultima vera soubrette della tv, come l'ha definita Baudo, la grande protagonista  dell'intrattenimento televisivo, ballerina, padrona di casa, cantante ecc... ecc... appena scomparsa, a causa di un brutto male che da tempo l'aveva colpita.

La tv, questi giorni, non si può guardare, come anche la rete. Dappertutto vedove e vedovi inconsolabili, pianti a comando, insieme a qualche lacrimuccia autentica - lo speriamo. 

A parlare di Lei intervengono tutti, anche coloro ai quali magari in vita la Carrà avrebbe detto di girare alla larga, o peggio ancora, di sciacquarsi la bocca prima di parlare di lei.

Vedove e vedovi inconsolabili in fila per mostrarsi in tv. C'è una signora ben nota a Roma e non solo a Roma, perché in tv c'è stata parecchio, che sembra aver fatto un furto di fili di rame che poi si è messa in testa, e c'è il ballerino, ex,  che ormai ha superato da tempo l'età canonica, con i capelli lunghi fin sulle spalle con annessa frangia  che ne copre la fronte. Non è che un campionario colto a volo.

 Diciamo la verità: noi non resistiamo davanti a tale recita di circostanza, simile a quella verificatasi alla morte di Frizzi, anche lui elevato agli onori degli altari  soprattutto per indiscusse qualità umane;  perchè per quelle artistiche non era che un onesto professionista - la qual cosa certo non si può dire della Carrà che nel suo campo era un star.

 A noi le ultime apparizioni della Carrà in tv non sono piaciute moltissimo. Intendiamo quelle trasmissioni  sulla musica registrate a Torino con l'Orchestra Rai che criticammo, ma che adesso non sappiamo ripetere cosa non andava, e forse su questo blog ne scrivemmo;  come anche la serie di interviste, fra le quali quella a Riccardo Muti, dove la sua inadeguatezza a parlare  di musica non  era possibile celare. Si è saputo che stava preparando un secondo ciclo di interviste. Qualunque progetto avesse a presentare la Carrà glielo avrebbero fatto realizzare; mentre  un giovane che ha idee, nessuno sta ad ascoltarlo, perché la tv, Rai compresa, continua a fare e rifare sempre le stesse cose e spesso non le sue migliori.

 Se possiamo poi dirla tutta, anche le trasmissioni dell'epoca d'oro della Carrà - garbate, grondanti umanità anche se costruita e posticcia - sulla cui falsariga un'altra signora della tv, la Maria nazionale, sta costruendo le sue fortune (naturalmente non pensiamo a quella trasmissione che  è come un'agenzia matrimoniale, puro mercimonio per non dire  di peggio!) non ci piacevano. I buoni sentimenti esibiti e  sottolineati non ci hanno mai convinti.

Ora, si sta già ponendo il problema di cosa intitolarle. Ci penserà a breve la Rai,  ma già si parla dell'Auditorium Rai del Foro Italico, un tempo sede della gloriosa Orchestra Sinfonica di Roma della Rai, trasformato per anni nel salotto di Raffaella.

 Alla fine ci viene da chiedere che faranno quando scomparirà un genio. Siamo convinti che non faranno nulla, perchè pochi lo conoscevano e forse non era neanche simpatico.

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