Giorni fa lamentavamo la scomparsa del direttore artistico nelle fondazioni liriche - le istituzioni musicali italiane più prestigiose, dedicate alle rappresentazioni dell'opera, cui va gran parte del FUS, a causa della dotazione di masse artistiche e tecniche in organico. Il loro compito, importantissimo, lo svolgono, arrogandoselo, quei sovrintendenti che si credono superman.
Adesso però vediamo sorgere un nuovo fenomeno: la riscossa dei violoncellisti, certamente non violoncellisti qualunque, bensì le star italiane dello strumento. Violoncellisti ai quali le istituzioni concertistiche o festivaliere, hanno affidato le loro sorti. Non è la prima loro esperienza di direzione artistica, perché in diverso modo l'hanno già praticata. Ma è singolare che in uno stesso periodo, tre di loro siano stati investiti di incarichi che nell'ambito della 'concertistica', sono prestigiosi.
Prima degli altri ha cominciato Mario Brunello, vincitore negli anni Ottanta del prestigioso concorso Ciaikovskij; snobbato in Italia all'inizio, al punto che noi scrivemmo su Piano Time, un editoriale in sua difesa ed a suo sostegno. Col tempo si è imposto e con iniziative particolari di organizzazione musicale ( Capannone antiruggine) e con alcune novità musicali ( la recente riscoperta del violoncello 'piccolo'), al punto da essere oggi presente in quasi tutte le stagioni che si rispettano, e fino ad assumere la direzione artistica del notissimo festival ' Settimane musicali di Stresa e del Lago maggiore'.
Enrico Dindo, altra star italiana del violoncello, vincitore del Concorso Rostropovich di Parigi, allievo di Janigro come Brunello ( noi Brunello lo incontrammo la prima volta ad Assisi, primi anni Ottanta, come allievo dei corsi di perfezionamento del festival 'Festa Musica Pro' , fondato da Giuseppe Juhar, nella classe di Antonio Janigro), ha suonato per anni come 'solista' nell'Orchestra della Scala, come il nostro terzo violoncellista di cui ci stiamo occupando qui, Enrico Bronzi). Della preparazione oltre che del talento di solista ma anche di didatta di Dindo, avemmo esperienza diretta quando nel 2004 lo invitammo a tenere la classe di violoncello, nei Corsi di perfezionamento del Festival delle nazioni' di Città di Castello, affidatoci per la direzione artistica.
Dindo è stato appena nominato direttore artistico della Accademia Filarmonica Romana, succedendo ad Andrea Lucchesini, il cui mandato sta per concludersi.
Enrico Bronzi chiamato a dirigere l'Associazione 'Perugia Musica Classica', che organizza sia la stagione degli 'Amici della musica' che la 'Sagra musicale umbra' ha avuto un percorso non simile a quello degli altri due. Ha lavorato in ambito cameristico a lungo, come fondatore del 'Trio di Parma', oltre che some 'primo violoncello' alla Scala e come solista.
Dopo molti anni di gestione di Alberto Batisti a Perugia, è stato chiamato lui a sostituirlo. (Le lunghe direzioni artistiche, ma anche quelle troppo brevi, non sono da raccomandare. Le prime perchè rendono stabili certe situazioni non sempre positive, le seconde perché non si dà tempo alla nuova direzione di impadronirsi della situazione, finendo vittima di consiglieri non sempre disinteressati).
Non sappiamo con quali esiti Enrico Bronzi che sta a Perugia già da un paio d'anni, come del resto non sappiamo ancora degli esiti di Brunello e Dindo nei rispettivi nuovi incarichi. Ma se avremo modo di esaminare la loro programmazione non eviteremo di fare le nostre osservazioni.
Intanto auguri!
Nessun commento:
Posta un commento