giovedì 28 settembre 2023

Andrea Purgatori. Al momento del decesso non aveva metastasi al cervello ( da Leggo)

 Non erano presenti metastasi al cervello al momento del decesso di Andrea Purgatori. È quanto emerge «concordemente» dagli esami istologici completati oggi nell'ambito dell'indagine della Procura di Roma sulla morte del giornalista Andrea Purgatori. Oggi c'è stato un incontro tra i consulenti dei pm e quelli delle parti per fare il punto sulla attività effettuata in queste settimane all'istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. Nel procedimento, avviato dopo una denuncia dei familiari, sono indagati due medici per omicidio colposo.

Il fascicolo

Il fascicolo è stato aperto a luglio dopo una denuncia presentata dai familiari del giornalista per chiarire cosa abbia causato in poche settimane il decesso di Purgatori e se ci siano stati errori sia nella diagnosi che nelle cure effettuate. Sul registro degli indagati sono stati iscritti Gianfranco Gualdi e Claudio di Biasi, due medici che operavano presso una struttura diagnostica della Capitale. Stando a quanto messo nero su bianco dai familiari, assistiti dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, il 24 aprile il conduttore di Atlantide si è recato in una clinica privata per effettuare controlli alla luce di uno stato di spossatezza. Gli esami strumentali restituiscono però parametri sballati e viene effettuata anche una biopsia. La parola quindi passa ad una altra struttura specializzata da cui arriva però, e siamo ad inizio maggio, la drammatica diagnosi: una forma tumorale diffusa in varie zone del corpo, ai polmoni e al cervello.

A comunicarlo è uno dei due medici finiti poi nel registro degli indagati. Viene quindi immediatamente disposta una massiccia radioterapia che il giornalista effettua in una terza clinica.

 

Il decesso

Le condizioni restano stabili fino a metà maggio, Purgatori continua a lavorare tanto da registrare una puntata del programma Atlantide, poi però il quadro comincia a peggiorare. Dagli esami a cui si sottopone arrivano elementi incoraggianti ma Purgatori continua a stare male, a peggiorare. A giugno si sottopone ad una tac nella prima clinica in cui si era recato ad aprile. Il referto, sempre secondo quanto riferiscono i familiari nella denuncia, è inaspettato: nessuna traccia di metastasi al cervello, solo tracce di ischemie cerebrali. Un quadro confermato anche da un'ulteriore risonanza effettuata in altra struttura. Le condizioni dell'ex giornalista del Corriere della Sera continuano, però, a precipitare. Viene ricoverato in uno dei policlinici della Capitale. Lì ai familiari viene confermata la prima diagnosi. Pochi giorni dopo Purgatori è morto

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