martedì 12 settembre 2023

Al Teatro San Carlo va in scena la guerra di un papa all'antipapa ( l'ex sovrintendente all'attuale)

Qui più modestamente,  e per nostra fortuna, la guerra è fra un sovrintendente premiato per aver liberato una casella preziosa per l'attuale governo, ed un sovrintendente dimissionato, senza ragione e contra legem, per far posto al premiato.

 Va da sè che contrariamente a ciò che si può pensare, il 'papa' in carica è il sovrintendente dimissionato - come ha ribadito il giudice del lavoro cui si è rivolto, dopo le dimissioni, per ottenere giustizia - e l'antipapa il sovrintendente premiato che le apparenze darebbero come nella piena legalità. 

 Che succede ora? Non sappiamo a rigor di diritto, nè pensiamo che si potrà dar corso ad una gestione che vede uno di fianco all'altro papa ed antipapa. 

Lissner ha fatto bene a ricorrere, mentre all'indomani dell'insediamento Conchita De Gregorio aveva scritto su Repubblica che il 'francese' era ripartito  per la Francia con un sacco di soldi in valigia. I soldi necessari per tappargli la bocca e impedirgli ogni ricorso. (La giornalista ora rettifichi!) Lissner, invece, non se ne è andato, ha fatto ricorso  e l'ha pure vinto. Quindi?

 Carlo Fuortes, una volta sondato il terreno avvelenato dal governo Meloni nei suoi confronti, e che per lui tirava una brutta aria, aveva due possibilità, per uscirne onorevolmente:  restare fino a quando non terminava il suo mandato, andandosene solo se sfiduciato dal Cda; oppure dire: tolgo il disturbo ma non chiedo sottobanco di esser compensato con la poltrona del San Carlo.

 Insomma dopo il tragico e schifoso comportamento del Governo, chi lo ha emulato nello schifo è stato proprio Fuortes che ha lasciato la Rai in cambio della sovrintendenza a Napoli.

 E Lissner che è certamente uno dei migliori partiti per il Teatro San Carlo è'  stato l'unica vittima di questo sporco commercio. E perciò bene ha fatto a impugnare il licenziamento per non assecondare i numerosi vulnera ( al plurale, perchè molti sono stati) legislativi e istituzionali di Meloni e Sangiuliano.

 I quali ora è giusto che paghino. Non  solo soldi, perchè sarebbe squallido se Lissner, dopo tanto casino, se ne andasse  perchè ben risarcito. 

 

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