lunedì 18 settembre 2023

Tutti a scuola. Festa in tv. Ma non per noi

Ieri pomeriggio, senza  che rimpiangessimo l'assenza di Matano, Rai 1 ha festeggiato da una bella scuola professionale di Forlì - fra le zone alluvionate, ma rimessa a nuovo e perfettamente funzionante - l'inizio dell'anno scolastico, come ormai tradizione da qualche anno. Alla presenza del Presidente Mattarella, seduto im prima fila nella platea sul prato, accanto ad una bambina. In prima fila oltre Mattarella ed i  ministri dell'Istruzione ( 'e del merito' - non lo dimentichiamo, almeno nella intestazione del ministero, perchè altrove latita) e del Lavoro, schierati genitori, professori, ragazzi. Bello da vedersi.

Sul palco una orchestra, che non abbiamo capito bene da chi fosse formata, agli ordini di Leonardo De Amicis, divenuto, per acclamazione, il Karajan della musica in tv, da Sanremo a Caracalla a Collemaggio (L'Aquila). E poi tanti ospiti quasi tutti provenienti da istituti scolastici che hanno a che fare con l'arte: licei coreutici, artistici, scuole comunali musicali che allevano piccoli violinisti; e cantanti ( Alfa, Kolors) che i ragazzi conoscono e, dalle prime note, ritmano in piedi.

 Discorsi istituzionali, abbastanza noiosi e prevedibili ( Ministro dell'Istruzione ' e del merito- non dimenticarlo mai), e Ministra del Lavoro); diversamente il Presidente che, come al solito,  è misurato ma preciso nel non fare sconti sulle mancanze della scuola italiana,  che maggiore attenzione merita.

 A presentare le due ore e passa di festa del primo giorno di scuola  Flavio Insinna, mitraglietta che ogni tanto si è inceppata, e Malika Ayane più misurata ma non perfettamente a suo agio.

 Tutto bene dunque? No. Noi siamo incazzati neri!

 In due ore e passa anche il nostro Karajan aquilano  e gli autori tv, impegnatissimi e illuminati,  non hanno trovato uno spazio anche minimo per far sentire alla platea di giovani, oltre quelle musichette ascoltate, anche un altro tipo di musica, pure popolarissima, che esiste ed anche i giovani conoscono per averla ascoltata almeno qualche volta, ma che poi, non viene regolarmente riproposta.

Tempo fa abbiamo letto di un celebre violinista italiano: Quarta, di nome Alessandro, fratello di Massimo anch'egli asso del violino, che i giovani conoscono molto bene, il quale ha invitato necessario le radio che trasmettono da mattina a notte fonda musica, a far di tanto in tanto ascoltare anche qualche brano di quella musica che tutto il mondo identifica come italiana e conosce. Perchè i ragazzi italiani hanno il diritto a non  essere allevati solo al suono delle canzonette.

  

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