domenica 24 settembre 2023

Battistelli. Direttore artistico sempre 'in fuga'

Non si può condannare o neppure biasimare, e non lo condanneremo né biasimeremo questa volta anche noi che seguiamo da tempo, con attenzione maniacale, tutto quello che fa Giorgio Battistelli, perchè comprendiamo il desiderio, un pò smodato in lui, di  fare le più diverse esperienze, nei campi della composizione, in cui resta sempre attivissimo, e l'organizzazione musicale.

 In non molti anni è passato dalla Società Barattelli dell'Aquila, dove comunque da una ventina d'anni mantiene la carica di presidente (forse l'unica che non ha mai mollato, e sinceramente non capiamo per quale ragione, tanto che qualche volta a quattr'occhi gli abbiamo  mosso direttamente delle critiche sulla sua gestione!), alla Accademia Filarmonica Romana, dall'Arena di Verona alla Biennale Musica di Venezia, dall'Orchestra della Toscana al Festival Puccini di Torre del Lago, all'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, suo penultimo approdo, prima di questo di cui ora ci giunge conferma: la direzione artistica del Festival MiTo Settembre Musica, che unisce musicalmente,  in un sol mese, le due capitali del nord Italia, Milano e Torino, e che dopo la gestione Micheli-Restagno-Colombo è passato nelle mani di Gastel-Campogrande ed ora, dopo otto anni, in quelle di Battistelli.

 Nulla da eccepire sul suo spinto girovagare da una istituzione all'altra, nel desiderio di trovare in una di esse il meritato riposo/ricompensa. Forse sta già pensando a dove sbarcare prossimamente: Santa Cecilia?

 Battistelli  dall'Orchestra della Toscana andò via, pochissimi anni fa, dichiarando che, non potendo più realizzare i suoi progetti con i dirigenti in carica, si dimetteva. In pratica era pronta per lui  l'Orchestra bolzanina e quasi contemporaneamente il Festival Puccini, Dal quale è andato via in un momento molto delicato perchè -  come si è letto - non poteva essere a capo contemporaneamente di due istituzione del medesimo settore festival ( la legge non lo permetteva). Dunque lasciava Torre del Lago per Milano-Torino, senz'altra giustificazione se non quella che si 'era stancato, dopo 4 anni, di Torre del Lago, dove aveva fatto tutto quello che poteva fare e di cui era soddisfatto.

 Lasciava, come abbiamo già scritto, il Festival Puccini quando invece la sua permanenza era necessaria, anche per rispondere alle  intemperanze, tragicamente comiche, del m.Veronesi che lui aveva scritturato e al quale aveva certamente fatto conoscere gli elementi di regia della sua opera, dei quali si è invece dichiarato all'oscuro. E Battistelli, da aprile ad agosto è sparito, neanche una parola, irresponsabilmente.  

Se ne è andato - e cosa ancor più grave -  proprio alla vigilia del centenario pucciniano, costringendo i dirigenti a cercare un sostituto in poco più di quarantott'ore, individuandolo in Pierluigi Pizzi, ultranovantenne, ma in evidente stato di grazia.

Battistelli, insediandosi ufficialmente al Festival Mito, ha dichiarato che farà un festival 'nuovo' ma nel solco della tradizione, non cancellando  ciò che quel festival è diventato ed è stato per quasi una ventina d'anni.

 Somiglia a ciò che disse, insediandosi all'Arena di Verona, da dove dovette andar via dopo una sola stagione, se ben ricordiamo, perchè voleva fare un'Arena 'nuova', intendendo in quel caso la cancellazione del suo dna 'popolare '- connotazione evidentemente indigesta per un compositore come lui.

Resta comunque per noi un mistero la sua inesausta prolificità di compositore in questo turbinio di incarichi su e giù per l'Italia. Ma questi sono affari suoi e del suo pubblico.


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