Tutto come previsto. La scelta "inclusiva" di Sanremo non è andata giù al senatore leghista Simone Pillon, che dopo l'annuncio delle cinque co-conduttrici del Festival, ha "attaccato" Amadeus per aver voluto tra loro anche Drusilla Foer e con un post social ha acceso la polemica: "Com'era ampiamente prevedibile, al festival di Sanremo sempre più LGBT è stata assegnata la quota gender-inclusive già nella fase di scelta dei conduttori" ha scritto. E ha poi rilanciato: "Una domanda: ma sempre in rispetto delle quote, non si potrebbe avere tra i co-presentatori un normale papà (uno eh, non due), e magari di ispirazione conservatrice?".
L'affondo del senatore leghista contro la presenza nel cast di Sanremo della nobildonna toscana, ironica e sprezzante, alter ego di Gianluca Gori, è continuato così: "Sarebbe un bel segnale, se non altro a tutela delle specie a rischio estinzione televisiva". Il post ha inevitabilmente sollevato un gran polverone e sta facendo discutere la Rete.
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