La crisi del settimo anno c’è anche nella musica. Finisce l’avventura di «All’Opera!», il programma che conduceva Antonio Lubrano su Raiuno. «Il direttore generale Flavio Cattaneo - spiega l’autore Pietro Acquafredda - non l’ha più messo in palinsesto perché non c’erano fondi per le seconde serate». «È come se ci vergognassimo di aver inventato, noi italiani, la lirica», racconta amaro Lubrano. Che ha parlato con Gigi Marzullo, ora responsabile della cultura di Raiuno: «Era mortificato». L’intero ciclo (10 puntate) costava meno di 250 mila euro, il Don Giovanni di Muti-Strehler ha avuto il 14% di share (le media era del 10). Mentre la Rai cancella l’unico programma dedicato alla lirica, la BBC2 a Londra manda in onda, alle 21, La Valchiria diretta da Antonio Pappano.
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In questo breve trafiletto, ripreso dal Corriere della Sera, sono due o forse più gli elementi che fanno riflettere.
Innanzitutto la dichiarazione dell'allora direttore generale Flavio Cattaneo, oggi uno degli uomini più ricchi d'Italia e manager di successo. Non riuscì allora a trovare soldi per ripetere per il settimo anno consecutivo il ciclo operistico 'All'Opera!' - 10 puntate che alla Rai costavano complessivamente 250.000 Euro circa.
Se il direttore generale non riesce a trovare appena 250.000 Euro in un bilancio di alcuni miliardi, che fa? Taglia una trasmissione dedicata all'opera, l'unica in palinsesto e per giunta moto seguita, giacchè faceva, al costo di 25.000 Euro circa a puntata, anche share del 14%, e una media del 10%. Dunque una seconda serata che costava abbastanza poco e rendeva molto in termini di ascolto.
Altro elemento, inquietante, nel quale ci fu ancora lo zampino di Cattaneo, è che Gigi Marzullo - amico romano del direttore generale milanese - era il 'responsabile' della cultura per Rai 1. Il quale, al colmo dell'ipocrisia, dice a Lubrano che era 'mortificato' per l'accaduto. Ma poi nella fascia notturna di Rai 1 che gli era stata praticamente 'appaltata' per molti anni, inaugurò rubriche di cinema, teatro, musica e melodramma. Insomma supplì lui anche alla cancellazione di 'All'Opera!'.
Una di quelle trasmissioni, delle quali tutte lui era il dominus anche in video, era intitolata 'Applausi' che era il nome di una testata giornalistica, da noi depositata, e che avevamo diretto.
Sempre per restare nella 'Marzullo Story', tutti sanno che l'anno scorso aveva maturato la pensione, ma lui non ha voluto andar via, ed ha convinto i dirigenti Rai a restare, anche senza stipendio, ma con la pensione ovviamente, pur di non scomparire, dopo aver imperversato per troppi anni sugli schermi della tv pubblica. Staremo a vedere se 'superman' Fuortes riuscirà nell'impresa di mandarlo finalmente in pensione. In fondo se l'è meritata, lui lavoratore indefesso.( P.A.)
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