Il nuovo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, come tutti sanno, è stato inaugurato da tempo. Ricordiamo ancora le immagini dell'ex sovrintendente, lo 'struscio' di politici ed autorità, il pubblico vestito a festa. Questo accadeva quattro o cinque di anni fa, anzi di più.
In questi giorni i fiorentini, passando davanti al vecchio Teatro Comunale, vedono una massa enorme di ferraglie che preludono alla costruzione di un centro abitativo che non si sa quando sarà terminato.
Ma nell'area del nuovo teatro, un altro edificio è sorto, una grande sala da1500 posti, Sala Zubin Mehta, che è stata appena inaugurata e che, a differenza di quanto Renzo Piano ha fatto all'Auditorium di Roma, ha anche una buca per l'orchestra. E che, di conseguenza, oltre che sala da concerto può fungere anche da teatro, per spettacoli non molto complessi. Alla vigilia di Natale ci è stata l'inaugurazione, alla presenza anche del presidente Mattarella.
E siamo alla seconda inaugurazione nell'ambito del medesimo complesso. La ragione di questa seconda è venuta a galla negli stessi giorni , accompagnata dall'annuncio che ora la Sala grande, quella da quasi 2000 posti che Pereira lamentava di non riuscire a riempire, verrà chiusa per dar modo di effettuare i lavori nel sottopalco e non solo lì.
Perciò quando l'hanno inaugurata non era completa, adesso che è stata inaugurata la sala 'Zubin Mehta' possono riprendere i lavori di completamento della sala grande che, a lavori finiti, sarà nuovamente inaugurata.
Queste inaugurazioni, una dopo l'altra, ci hanno fatto venire in mente un analogo caso, occorso a Roma, sul cosiddetto Ponte della Musica, voluto da Veltroni, inutile, che è stato inaugurato infinite volte, fino ad assumere, sotto la consiliatura di Alemanno, l'attuale denominazione di Ponte della Musica ' Armando Trovajoli'.
Tante, troppe inaugurazione per un manufatto che ogni giorno si rivela sempre più inutile, bisognoso di manutenzione continua, e più utile come rifugio per sbandati, nelle arcate sottostanti, che per il transito di pedoni. Soldi - PUBBLICI - buttati nel fiume per assecondare la mania di grandezza di Veltroni.
Nuovo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
L'inaugurazione del teatro, in assetto concertistico, avvenne il 21 dicembre 2011 con la Nona sinfonia di Beethoven diretta dal maestro Zubin Mehta, in occasione del termine dei lavori di realizzazione di tutte le volumetrie architettoniche. In seguito l'edificio fu chiuso per consentire, grazie a finanziamenti aggiuntivi, la realizzazione della macchina scenica, necessaria per consentire l'allestimento delle opere liriche. La consulenza scenotecnica e multimediale fu affidata a Enrico Moretti[2] e Maria Cairoli (Biobyte[3]) e realizzata dall'Impresa SAC in 23 mesi di cantierizzazione. In corso d'opera i costi di realizzazione sono notevolmente lievitati, fino ad oltre 260 milioni di euro.
Il 10 maggio 2014, con un gala di apertura, la struttura fu definitivamente aperta al pubblico insieme alla piazza antistante, intitolata a Vittorio Gui, fondatore della Stabile Orchestrale Fiorentina. Nello stesso anno, il complesso ha vinto il premio nazionale Inarch/ANCE come migliore opera realizzata in Italia[4]. La prima stagione operistica completa fu quella 2014-2015, che iniziò il 25 settembre con Il campiello di Wolf-Ferrari con Luca Canonici[5]. Con la piena attivazione della nuova struttura, il precedente e poco distante Teatro comunale fu dismesso nel 2014, e demolito nel 2021 per la creazione di appartamenti di lusso.
Il 21 dicembre 2021, a dieci anni esatti dall’inaugurazione della Sala Grande, è stato inaugurato un auditorium da circa 1200 posti e intitolato a Zubin Mehta, che costituisce la terza sezione del Parco della Musica di Firenze[6]. Questo spazio, concepito per i concerti sinfonici, è modulabile, può essere ridotto a 500 posti per i concerti di musica da camera e può ospitare anche conferenze e convegni. All'interno dell'auditorium sono stati riposizionati gran parte degli arredi di pregio che decoravano il demolito Teatro Comunale, come i lampadari e le plafoniere in poliedri di vetro di Venini disegnate da Carlo Scarpa, i sette bassorilievi monumentali di Bruno Innocenti, l’affresco di Gianni Vagnetti, i mascheroni di Mario Moschi.
Dal gennaio a ottobre 2022 la Sala Grande del teatro resterà chiusa per consentire alcuni lavori volti al miglioramento della macchina scenica, con il completamento dei ponti mobili del palcoscenico, e della visibilità dei posti in galleria[7]. In quel periodo rimarrà attiva la Sala Zubin Mehta, che, grazie al boccascena mobile e alla buca d'orchestra ottenuta abbassando parte del palcoscenico, ospiterà anche opere liriche.( Wikipedia)
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Ora anche Pereira ha avuto la 'sua' inaugurazione e forse può sperare anche in una seconda, quando i lavori della sala grande saranno definitivamente completati.
I suoi predecessori, ad eccezione di Cristiano Chiarot, hanno avuto una inaugurazione ciascuno, sia Francesca Colombo, che Francesco Bianchi.
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