Si preannuncia come l’evento dell’anno: crescono infatti attesa e curiosità per l’opera prima di Nicola Piovani, noto al grande pubblico per una produzione musicale d’eccellenza, che l’ha portato a stringere tra le mani un Oscar, 3 David di Donatello e 5 Nastri d’Argento. In questi giorni il maestro è a Trieste, per seguire in prima persona l’allestimento di “Amorosa presenza”, che vedrà la luce venerdì 21 gennaio al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste per inaugurare la Stagione lirica e di balletto 2022.
L’opera, in due atti, ha origini lontane. La prima idea risale al 1977 ed è rimasta poi a lungo in un cassetto, fino all’incontro tra Piovani e il Teatro Verdi, ente che ha voluto fortemente concretizzare il progetto. La regia è di Chiara Muti, mentre le scene sono di Leila Fteita e le coreografie di Miki Matsuse. Piovani stesso sarà maestro concertatore e direttore, mentre il coro è affidato a Paolo Longo. Tra gli interpreti, Maria Rita Combattelli, Giuseppe Tommaso, Aloisa Aisemberg, William Hernandez e Cristian Saitta. Scenografie e costumi sono stati interamente realizzati nei laboratori del Teatro Verdi, affidati all’esperienza e alla professionalità degli artigiani della Fondazione.
“Amorosa Presenza”, su libretto di Aisha Cerami e Nicola Piovani, è liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami e racconta una storia d’amore che si sviluppa tra equivoci, colpi di scena e travestimenti. Una vicenda che racchiude molti elementi di una favola moderna e che porterà in scena due giovani innamorati dell’amore che, sebbene timidi e impacciati, sono desiderosi di assecondare un sentimento profondo.
Dopo il debutto del 21 alle ore 20.30, sono previste repliche alla stessa ora del 22, 25 e 27 gennaio, oltre alle pomeridiane del 23 e 29 gennaio alle ore 16.
Le prevendite sono già attive, sia alla biglietteria del teatro (da martedì a sabato dalle 9 alle 16 oppure domenica dalle 9 alle 13.30), sia online sul circuito Vivaticket.
La preparazione di “Amorosa Presenza” è stata seguita anche con video e interviste nei mesi scorsi, che daranno vita a un documentario, prodotto dallo stesso teatro.
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