Le nove sinfonie di Beethoven trascritte per piano da Liszt e interpretate da un bouquet di pianisti italiani guidati da Michele Campanella: inizia con auspici eccellenti questo 2022, domenica 16 al Teatro Verdi di Pordenone. E con la Maratona di un solo giorno affidata alle ultime tre generazioni di nostri solisti.
Ecco allora alle 11 Monica Leone e Roberto Plano eseguire la prima e la seconda Sinfonia, poi alle 14 Massimiliano Damerini e Stefania Cafaro proporre rispettivamente la Terza (Eroica) e la Quarta. Alle 16.30, sul palco Paolo Marzocchi con la Quinta e Maurizio Baglini con la Sesta (Pastorale). Due ore dopo, Marco Vergini e Claudio Curti Gialdino proporranno la Settima e l’Ottava. Alle 21 Michele Campanella e Monica Leone saranno gli interpreti della Sinfonia n.9 op.125 nella 'versione per due pianoforti' del 1851.
Dice Michele Campanella a «la Lettura»: «Le nove Sinfonie restano di Beethoven anche al pianoforte. Liszt con umiltà e orgoglio si mette al servizio; e noi con lui».
Considerato soprattutto nella severa Germania della musicologia uno dei più profondi conoscitori e interpreti di Liszt, il maestro napoletano non fatica a tesserne criticamente le lodi: «Franz Liszt è stato un formidabile improvvisatore», analizza Campanella. «In giovinezza improntava le sue improvvisazioni, fissate poi sui pentagrammi, a una spudorata libertà, senza considerare necessario il rispetto dei testi originali. Poi, gradualmente, il suo pensiero maturò e le parafrasi, le trascrizioni, trovarono il loro spazio individuabile».
La maratona di Pordenone è anche l’occasione per un nuovo confronto tra Beethoven (1770 -1827) e lo stesso Liszt (1811 -1886). E non solo tra sinfonismo del primo e pianismo del secondo.
Campanella parla addirittura di «sacralità»: «L’impegno che Liszt prese solennemente nella prefazione al primo volume delle sinfonie era di trascrivere nel modo più accurato possibile quelli che egli considerava testi sacri, rispettando ogni piccolo dettaglio, e differenziandosi così dalle tante trascrizioni allora in circolazione, rozze e troppo semplificate per restituire il valore originario della musica». Campanella parla esplicitamente di «un atto di omaggio al musicista che Liszt venerava e al quale si sentiva più vicino».
Maurizio Baglini, da nove anni direttore artistico del Verdi di Pordenone (e tra i solisti coinvolti nella maratona) tiene a dire che «si tratta di una prima volta assoluta con pubblico presente, dopo la pur bella versione solo televisiva su Rai 5 di alcuni mesi fa. Un progetto del maestro Campanella per il Festival 'Spinacorona' e più volte rinviato per la pandemia.
Una maratona? Certo. Io direi anche “una domenica a teatro” con la preghiera al pubblico di non perdere un solo tassello di questa scacchiera ineguagliabile».
Tocca a Campanella dipanare quel molto impegnativo «ineguagliabile»: «Le Sinfonie di Beethoven-Liszt sono una delle più alte realizzazioni pianistiche dell’Ottocento, dove la tastiera pretende con assoluta autorevolezza di competere con l’orchestra». Soprattutto quando, per la Nona (del 1824, detta anche Sinfonia corale), le tastiere saranno addirittura due. Una versione per due pianoforti per rispondere all’ampiezza dello spazio sonoro e alla complessità della scrittura contrappuntistica.
Ciascun concerto: € 25 e 15 (under 26). Pacchetto per le Nove Sinfonie: € 90 e 40 (under 26).
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