domenica 23 gennaio 2022

Una TOCCATA ( di Giorgio Battistelli) per la Filarmonica della Scala

 La Filarmonica della Scala, fondata da Claudio Abbado, sta per  inaugurare la sua stagione 2022 ed insieme il raggiungimento di un importante traguardo di vita, 40 anni, con un concerto diretto da Riccardo Chailly  e che si aprirà con un nuovo brano  composto da Giorgio Battistelli ( su 'commissione' della Filarmonica), il cui titolo è TOCCATA.

 La semplice lettura del titolo ( ma poi scopriremo che il rimando non si limita al semplice titolo) ci ha fatto andare con la memoria al suo  progenitore più diretto ed anche ovvio per chi ha una qualche nozione di storia della musica;  e cioè la celeberrima Toccata per ottoni che apre l'Orfeo di Monteverdi (1607, Mantova), e che suona come una chiamata a raccolta ed un avviso di inizio spettacolo, terminata la quale, 'cala la tela' - dice la partitura monteverdiana - ed ha inizio l'opera, con il celebre prologo della 'Musica'.

Serve ricordare che Monteverdi la utilizza anche in apertura del suo  stupefacente Vespro (1610), dunque senza nessuna differenza fra ambiti: sacro e profano, perché in ambedue i casi ha la stessa finalità: apertura di funzione liturgica ( il Vespro, come le altre 'ore' dell'Ufficio sono considerate pratica liturgica);  ed infine che quella stessa Toccata è ben nota perchè utilizzata  anche in tv per aprire le trasmissioni dell' Eurovisione.

 Ma la Toccata scritta da Battistelli per il quarantennale della Filarmonica della Scala da eseguirsi in apertura di concerto ci ha fatti andare con la memoria ad un altro fatto di sette anni fa che ci riguarda da vicino, al quale crediamo di aver una volta accennato anche in questo blog, ma che ora ci interessa riprendere. E cioè  la 'commissione' del Teatro La Fenice di Venezia, ancora a Battistelli, di un brano strumentale con il quale aprire il Concerto di Capodanno del 2015,  anno dell'Expo milanese.

 Il sovrintendente della Fenice dell'epoca, Cristiano Chiarot,  ci disse che  aveva commissionato a Battistelli un brano per aprire il Concerto trasmesso da Rai 1, il primo dell'anno. Aggiunse che sarebbe stato 'facile' e che avrebbe avuto una durata adatta all'occasione: pochi minuti, non di più. Noi (che per conto della Rai ci occupavamo della formulazione del programma di quel singolare concerto televisivo) gli dicemmo che avremmo voluto sentirlo prima di includerlo nel programma. La risposta fu che non era possibile (forse perchè Battistelli non l'aveva finito e forse neppure cominciato?) ed allora  gli consigliammo, di inserirlo, nel caso avesse insistito essendosi impegnato con il compositore, nella prima parte del concerto (la parte che non veniva trasmessa da Rai 1, in diretta). Mentre per l'apertura del concerto 'televisivo' avevamo trovato trovato un brano adattissimo: il travolgente 'galop' finale del famoso Ballo Excelsior, eseguito alla Scala  nel 1881, ai primi di gennaio di quell'anno, ed esportato a Parigi in occasione delle celebre Esposizione universale del 1889.  Da qui anche il riferimento all'avvenimento milanese che stava per celebrarsi.

 Chiarot ci disse che il titolo già dato da  Battistelli era EXPO, e ci invitò anche a ripensarci visto che noi stessi anni  prima, raccogliendo un invito dell'allora sindaco Cacciari a dare una connotazione anche veneziana al Concerto di Capodanno, avevamo proposto a Chiarot di  commissionare in anticipo ad un noto compositore una rielaborazione di brani celeberrimi del repertorio veneziano, a cominciare da  Vivaldi,  lasciandoli però riconoscibilissimi, altrimenti non sarebbero stati adatti per quel concerto. A Chiarot avevamo anche fatto i nomi di alcuni compositori che avevano 'riscritto', ricomposto' brani del passato dando ad essi nuova vita, senza cancellarne l'antica e originale popolarissima (niente a che vedere con quello che  è andato facendo Max Richter, anche con Vivaldi).

 Che c'entra  quella commissione di allora con quella presente? C'entra, perchè leggendo della Toccata scritta da  Battistelli per la Filarmonica, l'abbiamo immediatamente collegata con Expo che sempre Battistelli avrebbe scritto, ma non eseguito, per la Fenice. 

E ci siamo detti: non è che il pezzo, pensato per la Fenice, allora  abbozzato con diverso titolo, è diventato il nuovo pezzo per la Filarmonica, che, una volta terminato, ha assunto titolo diverso?

 In fondo una rielaborazione della Toccata monteverdiana, a causa della sua destinazione e finalità,  sarebbe andata bene allora  e va bene anche ora. Se con titolo diverso, conta poco.



Nessun commento:

Posta un commento