domenica 16 gennaio 2022

Teatro Massimo di Palermo e altri teatri italiani. Il caso Marco Betta e Pietro Ballo

All'indomani della ratifica della nomina di Marco Betta, direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo, a sovrintendente del medesimo teatro, da parte del ministro Franceschini, su indicazione del Consiglio di indirizzo del teatro, presieduto dal sindaco Orlando, il tenore Pietro Ballo, nome 'pesante' del mondo lirico italiano, responsabile del settore ' Arte e Spettacolo' della Lega, ha chiesto formalmente al ministro di annullare la nomina di Marco Betta, perchè egli, pur compositore noto, non ha i requisiti richiesti dalla legge ai sovrintendenti dei una  fondazione lirica in Italia, e cioè,  e soprattutto, una precedente esperienza in campo amministrativo in detti enti o similari - che Marco Betta non ha e non ha mai potuto acquisire, avendo per tutta la vita fatto il compositore e semmai, in alcuni periodi come l'attuale precedente alla nomina a sovrintendente, il direttore artistico. 

 Questo è il breve riassunto oggettivo della questione. Sulla quale molto c'è da dire.

Innanzitutto la nomina immediata di Betta, all'indomani della ratifica ministeriale di quella di Giambrone a Roma, senza attendere un istante. E di per sé  tale decisione repentina incolpa il sindaco uscente Orlando. Non perché non sia auspicabile che il vertice di un teatro non resti neppure per un'ora senza guida, ma perchè nelle intenzioni di Orlando si è voluto immediatamente mettere un presidio al Massimo, alla vigilia di lasciare la carica e temendo che qualcuno, della parte che forse vincerà le prossime elezioni comunali, potesse fare anzitempo della avances ( la storia  si è già verificata a Roma, dove l'Opera è rimasta senza vertice ( Fuortes di fatto ha continuato a dirigerla da Viale Mazzini, altra anomalia) per un semestre.

 Betta, dal canto suo, ha dichiarato nella sua prima intervista dopo la nomina che intende proseguire sulla 'scia luminosa lasciata da Giambrone' - son tutte stelle i vertici del Massimo - anche se nel cielo in cui ora lui brilla, si teme il passaggio di un meteorite. il nuovo sindaco, che potrebbe oscurare anzi disintegrare la 'stella' Betta_ come il diretto interessati sa bene. E allora punto e a capo, si dovrà ricominciare. Si dovrà ricominciare - ed anzi certamente si ricomincerà se le elezioni daranno un risultato  vincente alla parte opposta a quella di Orlando & C., esattamente come Orlando & C. ( intendo i Giambrone, che come i nostri lettori sanno sono due, ed ambedue al servizio di Orlando), hanno sempre fatto ogni volta che sono tornati al potere. Hanno gettato fango sul vertice precedente del Massimo, per insediarsi loro. E volete che non lo abbiano a fare alla stessa maniera gli avversari politici di Orlando & C., qualora vincano le elezioni comunali? Lo faranno, Betta dovrà rimettere il suo mandato, magari non il direttore musicale che è totalmente estraneo ad un simile giro 'di vacche grasse' e la giostra ricomincerà.

E' evidente che tutto questo schifo, per noi intollerabile, non si verificherebbe, se ai vertici delle istituzioni si mettessero persone di provata competenza ed anche di indipendenza, dovendo esse badare alla direzione di un teatro, ma anche e soprattutto alla tenuta dei conti del medesimo. Questo non avviene nella maggior parte dei casi e noi, come in un  qualunque capovolgimento politico, dobbiamo attendere il prossimo cambio, per venire a capo della corretta o scorretta amministrazione di un ente. Forse accadrà, per la seconda o terza volta anche a Palermo, a proposito della premiata 'Famiglia Orlando & Giambrone.

 E adesso torniamo alla richiesta di Pietro Ballo rivolta a Franceschini per l'annullamento della nomina di Betta, perchè non ha i requisiti per essere sovrintendente di un tetaro.

 Al quale Ballo ci rivolgiamo, per sottoporgli altrettanti casi simile a quello palermitano. 

Caro Ballo, fa bene ad evidenziare la anomalia. Allora ci dica cosa pensa del caso Colabianchi a Cagliari ( dove ce lo ha messo la Meloni) sovrintendente del Teatro lirico, senza alcuna esperienza  precedente. E cosa pensa ancora del caso Gasdia a Verona, messa all'Arena da una lista civica del suo stesso orientamento politico. Senza entrare nel merito del loro operato, su uno dei quali  nutriamo qualche dubbio (Cagliari), nè Gasdia , nè Colabianchi,  od anche Ortombina e Fulvio Macciardi a Bologna e Polo a Trieste (gli due ultimi oltre ad incarichi artistici avevano esercitato anche quello di direttore generale dei teatri di cui sono stati nominati sovrintendenti) al momento della nomina a sovrintendente, avevano avuto esperienza amministrativa, come richiesto dalla legge. Badi bene che sia la Gasdia  che Colabianchi,  e potremmo dire anche Ortombina, esattamene come Marco Betta, esercitano la professione musicali, a livelli diversi beninteso, ma non è che  esercitandola più o meno bene si ha automaticamente competenza anche amministrativa nel medesimo settore. Chiaro, Ballo?

 Questo per dire, anche a Lei, che non serve anzi mai dovrebbe servire legarsi apertamente ad un partito politico per fare carriera in un certo settore; ma è evidente che parliamo di cose dell'altro mondo, soprattutto in Italia. 


Geografia dei teatri lirici italiani, sotto il profilo dei loro vertici, (lasciando da parte Torino dove il vertice deve essere ancora costitutio)

Sovrintendenti-direttori artistici: Meyer, Lissner, Pereira, che si avvalgono però di direttori musicali ( Chailly,Valcuha,Gatti)

Direttori artistici, o musicisti, promossi sovrintendenti: Betta, Ortombina, Biscardi, Gasdia, Colabinachi, Mucciardi, Polo.

 Sovrintendenti che hanno il direttore artistico: Orazi- Pierangelo Conti; Giambrone-Alessio Vlad.

 Accademia di Santa Cecilia fa caso a sè: Michele dall'Ongaro, Presidente dell'Accademia (eletto dagli Accademici) è sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Accademia di Santa Cecilia; ma poichè di professione è musicista, si avvale di un consulente artistico ed anche di un direttore musicale, Tony Pappano, demandando l'amministrazione ad un direttore generale. per cui, alla fine , non fa nè il direttore artistico nè il sovrintendente.

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