sabato 1 dicembre 2018

L'INPGI ha bisogno di trasfusione di sangue nuovo e fresco nelle sue vene?

Milano 30 novembre 2018. - L'Associazione Italiana di Comunicazione Pubblica e Istituzionale, in relazione alla notizia apparsa sui quotidiani inerente un eventuale ingresso dei Comunicatori Pubblici nell’INPGI, (istituto di previdenza dei giornalisti), ritiene opportuno precisare la propria posizione. Il 26 luglio 2018 il Segretario Generale Compubblica dr. Pier Carlo SOMMO ha incontrato a Roma la Presidente, il Vice e la direttrice generale dell’INPGI. Durante l’incontro è stata formulata la proposta di iscrivere i comunicatori pubblici all’INPGI. Il Direttivo di Compubblica successivamente si è dichiarato favorevole a proseguire i lavori sulla eventuale adesione all’INPGI degli iscritti Compubblica. Si rammenta che i Comunicatori Pubblici iscritti a Compubblica ottengono il riconoscimento professionale previsto dalla legge 4/2013(Disposizioni in materia di professioni non organizzate), che costituisce sistema di riconoscimento e tutela della professionalità che si affianca agli Ordini Professionali. La richiesta di tesseramento ex legge 4/2013 è tra le istanze inoltrate ai sindacati confederali e all’ARAN per i profili degli “specialisti della Comunicazione istituzionale” contenuti nel nuovo contratto nazionale dei dipendenti pubblici; tale posizione richiede la laurea in comunicazione o equipollente.Tale orientamento di Compubblica è appoggiato anche dalla COMferenza (Conferenza Nazionale delle Facoltà e dei Corsi di Laurea in Scienze della Comunicazione) che ritiene il riconoscimento di grande rilievo, affinché vi sia pari dignità con l’area informazione che richiede l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti. Il tesseramento ex legge 4/2013 è compatibile con l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti e costituisce pienamente titolo per chi lavora nella Pubblica Amministrazione. Si rammenta infine che la professione del comunicatore pubblico spesso si interseca e si affianca con quella del giornalista pubblico, i due profili previsti dal contratto nazionale operano poi entrambe nello stesso ambito culturale.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§
26.11.2018 - UILPA: "Tito Boeri sulla cassa giornalisti Inpgi prende un abbaglio". Il comunicato Uil firmato anche da Cgil e Cisl. - TESTO INhttp://www.uilpacec.it/adepp/tito-boeri-cassa-giornalisti-inpgi-abbaglio/
§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Nota dei coordinatori nazionali di FP/CGIL, CISL/FP e UILPA: "MANOVRA, BOERI HA INGAGGIATO UNA PERSONALE LOTTA CONTRO L’ENTE DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI". 
Roma, 30 novembre 2018  - “Tito Boeri, Presidente dell’INPS, si ostina a voler vedere nell’emendamento che allarga la platea degli iscritti all’ente di previdenza dei giornalisti (INPGI), così come previsto dall’iniziativa intrapresa dal Ministero del Lavoro, un aggravio dei costi da scaricare sulla collettività anziché, come in effetti è, una soluzione tesa a mantenere e riorganizzare l’INPGI proprio al fine di non gravare sulla finanza pubblica. - è quanto si legge in una nota dei coordinatori nazionali di FP/CGIL, CISL/FP e UILPA del comparto degli Enti previdenziali privatizzati.- È indubbio che la prospettiva ipotizzata dall’iniziativa governativa, è conditio sine qua non sia per la salvaguardia delle pensioni sia per l’oculata gestione dei conti pubblici. Ci auguriamo - conclude la nota- che il presidente dell’INPS voglia essere più cauto e soprattutto consideri l’ampliamento della platea come il processo di naturale evoluzione della professione dell’informazione e della comunicazione che tende a salvaguardare la finanza pubblica mantenendo nell’alveo del naturale ente di previdenza, cioè l’Inpgi, i circa 25.000 comunicatori”.
......................................
Manovra. Boeri: deleterio aumentare la platea del'Inpgi di 25mila comunicatori. - ROMA, 30 novembre 2018- "Credo che sia una scelta veramente deleteria. Io non sono d'accordo", dice il presidente dell'Inps, Tito Boeri, di un emendamento alla manovra per aumentare la platea dell'Istituto di previdenza dei giornalisti, l'Inpgi. "L'Inpgi sta erodendo il proprio patrimonio, quindi hanno pensato bene, alcune persone, e alcuni politici che vogliono assecondarli, di fare un emendamento alla manovra che prevede che alcuni contribuenti vengano scippati all'Inps e portati all'Inpgi, come i cosiddetti comunicatori. Dicono che è a costo zero per lo Stato, e non è vero. Ma è anche iniquo anche per questi giovani. E, rispondendo ad una domanda, al termine del suo intervento alla rassegna "Radar, orientarsi nel mondo che cambia", aggiunge: "Credo che l'Inpgi dovrebbe prima guardare al suo interno", "ritrovare un equilibrio". "Portare dentro 25mila comunicatori" sarebbe "una oscenita'", pagherebbero "politiche non responsabili seguite dall'Inpgi" andando a riscuotere in futuro "pensioni più basse". E verrebbero anche ingiustamente "bistrattati: prima non erano giornalisti, ora che si possono mungere va bene?". (ANSA).
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Nessun commento:

Posta un commento