"Applicare la disciplina fiscale prevista per le associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al registro Coni, “alle bande musicali legalmente costituite e regolarmente iscritte e riconosciute dal Ministero dei beni e delle attività culturali tramite gli albi regionali istituiti presso ogni Regione o Provincia autonoma”. Lo prevede un emendamento della componente delle minoranze linguistiche del gruppo Misto, prima firmataria Emanuela Rossini, segnalato alla legge di Bilancio in V commissione alla Camera.
Lo scorso 25 ottobre, durante un’audizione davanti alle commissioni Cultura di Senato e Camera, Giorgio Zanolini, coordinatore del Tavolo permanente delle Federazioni bandistiche italiane, aveva avanzato la proposta di equiparare le bande musicali ai gruppi sportivi dilettantistici. “Al mondo politico non chiediamo la luna, ma solo di poter sopravvivere -le parole di Zanolini in quell’occasione -. Con la riforma del terzo settore le nostre spese aumenteranno del 30-40 per cento. Visto che dalla riforma sono esentate le associazioni sportive dilettantistiche, sarebbe opportuno equiparare le bande musicali al loro status. In questo modo gli sponsor a noi interessati potrebbero fare delle detrazioni fiscali come se investissero nello sport”. (per approfondimenti: Fus, Zanolini: Equiparare le bande musicali alle associazioni sportive dilettantistiche)"
Conviene ricordare ai giornalisti del Sole 24 Ore che hanno titolato : 'regalie...? che le bande musicali, aderenti per la gran parte all'An. Bi. Ma - e lo steso discorso potrebbe farsi per i Cori: in Italia ve ne sono alcune migliaia di cori amatoriali, aderenti alla Feniarco)) - che sia le bande musciali che i cori, VIVONO di CONTRIBUTI dei SOCI, e che, per le bande, nella migliore delle ipotesi, ricevono contributi dai Comuni di titolarità.
Un tempo ricevevano un contributo statale, il cui ammontare era assai diseguale fra alcune di esse; poi per equità (e volontà di distruzione di un simile tessuto musicale ed anche sociale di grande valore civile) si uniformò il contributo a bande musciali grandi e piccole, imporatnti e dozzinali ecc...
Ora le bande chiedono, a seguito dell'emendamento presentato da Emanuela Rossini, soltanto che vengano sottoposte agli stesi sgravi fiscali di cui godono le società sportive dilettantistiche che, evidentemente, di questi sgravi già godono e forse le bande come i cori no, o di essere equiparate alle associazioni del 'terzo settore', per le quali la Legge di Bilancio ha voluto fare come Attila, anche se poi Di Maio - per farsi bello agli occhi all'associazionismo specie cattolico - si è impegnato, dopo che la manovra sarà votata, a presentare un emendamento il prossimo anno. Non ci poteva pensare prima?
Capito Sole 24 Ore, altro che REGALIE?
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