Siamo al 7 dicembre, Sant'Ambrogio. Alla Scala di inaugura la stagione con un'opera di Verdi, Attila,che ebbe il suo primo battesimo sul palcoscenico della Fenice. Sicuramente il sovrintendente-Direttore artistico, Fortunato Ortombina, sarà a Milano questa sera. Invece ...
invece di restare a Venezia, magari attaccato al telefono per definire con gli interpreti del prossimo Concerto di capodanno, il programma trasmesso in diretta su Rai Uno, il programma per la cui definizione abbiamo lavorato per oltre dieci anni per conto della Rai, lottando a brutto muso contro la lentezza e le tergiversazioni di Ortombina, allora come ora.
Ad oggi, chi acquista un biglietto per il Concerto di Capodanno, nato da un'idea di Anna Elena Averardi( mai sarebbe venuta nè a Chiarot, nè a Ortombina, come neanche al sovrintendente e direttore artistico dell'epoca!) fatta propria da Rai Uno diretta di Fabrizio Del Noce, a tre settimane dal concerto, non sa ancora quali musiche ascolterà. Sì, saranno certamente musiche tratte dal melodramma quasi interamente italiano, ma il melodramma è come un oceano dove c'è di tutto.
E Ortombina da quando è da solo a decidere il programma non è che abbia sempre brillato per scelte felici, tant'è che nei primi due anni dacchè noi non ce ne siamo più occupati, ha mandato a scatafascio il concerto televisivo, perdendo centinaia di migliaia di telespettatori; poi si è ravveduto, rimettendosi nel solco che noi, nonostante lui, avevamo tracciato, e li ha riacquistati.
va bene, ma non è possibile che a tre settimane dal concerto non si conosca ancora il programma, per la parte trasmessa da Rai Uno; conosciamo solo il nome del direttore, dei due cantanti e del programma della prima parte riservata al pubblico in teatro: la sinfonia n.7 di Beethoven.
Ortombina, datti una mossa!
Nessun commento:
Posta un commento